il Fatto Quotidiano, 5 dicembre 2015
La famiglia De Rita invece lavora molto
Un Paese immerso in un “letargo esistenziale collettivo”, senza capacità di progettare il futuro e con disuguaglianze in crescita. È anche questo l’Italia, secondo il 49esimo rapporto annuale del Censis. Lo ha presentato ieri il presidente dell’istituto di ricerca Giuseppe De Rita, che a margine della conferenza stampa si è rifiutato di fare commenti sui lavori affidati dallo stesso Censis alla società Leghein di Giulio, il quartogenito della famiglia De Rita.
Tra i lavori affidati al figlio, una parte del progetto di ricerca sui valori degli italiani realizzato per il 150esimo anniversario dell’Unità d’Italia e commissionato senza bando al Censis dal governo Berlusconi nel 2011. Un nuovo caso dopo le polemiche di un anno fa, quando fu nominato segretario generale dell’istituto il secondogenito, Giorgio De Rita.
Che ruolo gioca la famiglia per la carriera dei figli? Il presidente De Rita fugge alle domande del nostro cronista, come mostra il video pubblicato su ilfattoquotidiano.it. E allora restano le parole del Rapporto, dove delle famiglie si dice che sono chiuse “in un recinto securizzante, ma inerziale”. È l’Italia “dello zero virgola”, con una ripresa economica che non decolla e con variazioni degli indicatori “ancora minime”. Dove gli investimenti rimangono inchiodati, mentre “il risparmio è ancora la scialuppa di salvataggio nel quotidiano”: nell’ultimo anno 3,1 milioni di famiglie hanno messo mano alle risorse tenute da parte per fronteggiare le spese mensili.
Una situazione di letargo in cui non si distingue uno sforzo collettivo, ma iniziative dei singoli. Lo dimostra per esempio il numero di giovani lavoratori autonomi: sono ben 941mila gli imprenditori italiani tra i 20 e 34 anni, più degli 849mila inglesi e quasi il doppio dei 528mila tedeschi.