Il Messaggero, 5 dicembre 2015
Spalmarsi in faccia il pomodoro
Si sa, sfregato sul pane il pomodoro è una vera ghiottoneria, tant’è che un’azienda agricola (“La Pugliese”) l’ha recentemente commercializzato sotto forma di crema spalmabile. C’è però chi si è spinto ben oltre, addirittura nel settore della bellezza: un biologo, Tommaso Sansoni, e due farmacisti, Giuseppe Fusco e Matteo Dal Bosco, hanno infatti trasformato un’eccellenza campana, il pomodorino del piennolo, in una crema giorno con azione anti-age.
«L’abbiamo battezzata semplicemente O’ Piennolo», spiega Giuseppe Fusco, «ma, a differenza di quello che si può pensare, questa crema non è di colore rosso, diversamente sarebbe un colorante per il viso. Perciò, dopo aver estratto dal pomodorino il licopene, una sostanza dalle forti proprietà antiossidanti che permette di bloccare l’azione dei radicali liberi responsabili dell’invecchiamento cutaneo, l’abbiamo trattato aggiungendogli del burro di karitè e di illipé fino ad ottenere una crema color avorio».
IL LATTE AMPOMOLA
In effetti Officina Italica, cioè l’azienda che l’ha prodotto, ha utilizzato le eccellenze agricole di molte altre regioni per realizzare una vera e propria linea cosmetica di ampio raggio: «O’ Piennolo è dedicato a me che sono campano, ma Giuseppe è trentino e Tommaso toscano, perciò abbiamo proseguito con altri due prodotti ispirati alle loro regioni: in omaggio al Trentino abbiamo ideato un latte detergente esfoliante dermolenitivo con estratti di lampone che abbiamo chiamato Ampomola, il nome con cui vengono denominati in dialetto i lamponi, dalla Toscana abbiamo invece preso il miglior olio d’oliva fino a realizzare una crema corpo elasticizzante battezzata Tosco. Ci siamo poi aperti ad altre regioni: con l’uva novella del Friuli Venezia Giulia, che ha un alto potere antiossidante, abbiamo creato una crema notte ridensificante delle rughe che abbiamo appunto denominato Novella; gli agrumi della Sicilia sono confluiti in Succo di sole, un detergente delicato indicato soprattutto d’estate perché non lava via l’abbronzatura e rispetta anche la fisiologia dei capelli; Forma piccante non poteva che provenire dalla Calabria, ed è un’emulsione a base di peperoncino che, bruciando i grassi, garantisce il rimodellamento e l’idratazione di zone critiche come pancia, fianchi e cosce».
FIORI DA MANGIARE
«Dalla Sardegna – spiegano ancora – abbiamo invece preso il mirto che, grazie ai suoi composti (acido salicilico, acido glicirretico, acido ialuronico, vitamina A e vitamina E), preserva la pelle dalle continue pratiche di rasatura, così creando un siero viso per uomo denominato Mediterraneo; siamo poi tornati in Campania, in particolare a Sorrento, per estrarre dai suoi limoni un tonico con oligoelementi rivitalizzanti – Acquardente – da usare subito dopo il latte detergente». Infine, visto che i cosiddetti fiori eduli sono sempre più utilizzati in cucina, Officina Italica si è servita delle primule della Liguria per creare Fior di ponente, una crema schiarente, esfoliante e antimacchia.
Il progetto non finisce qui: «Forse sembreremo dei pazzi, ma coltiviamo il sogno di coprire tutte le regioni italiane: a inizio 2016 usciremo con una crema contorno occhi che, oltre a essere priva di silicone e parabeni come tutti gli altri nostri prodotti, favorirà la distensione delle rughe grazie al tarassaco del Veneto, mentre più avanti proporremo una crema viso ultraleggera per pelli giovani che probabilmente conterrà le mele della Lombardia». Giuseppe Fusco non nega che Officina italica, utilizzando le eccellenze agricole italiane, stia anche un po’ cavalcando la moda della gastronomia, ma ci tiene a precisare che «il nostro è un modo diverso per raccontare le numerose anime del nostro paese».
Anche per questo i loro prodotti, attualmente distribuiti nelle farmacie specializzate di tutta Italia, l’anno prossimo potrebbero sbarcare all’estero, cominciando da Olanda e Polonia.