Corriere della Sera, 5 dicembre 2015
Oro e record per Paltrinieri agli Europei. E la Pellegrini trascina la staffetta alla vittoria
Dove arriverà il nostro pesce magnifico di Carpi? Qual è il suo limite? Quanta gloria ancora lo aspetta? E quante emozioni ancora aspettano noi? Pensateci: non ama la vasca corta; non aveva preparato la gara; si era detto disposto a perdere sempre da qui in poi, «pur di vincere a Rio». Ma il talento di Gregorio Paltrinieri è troppo grande per farsi contenere dalla logica, così agli Europei di Netanya, in Israele, è sbocciato un record del mondo leggendario, un 14’08”06 nei 1.500 stile libero che cancella il 14’10”10 stabilito addirittura nel 2001 dal mitico Grant Hackett, «uno dei miei idoli con Thorpe: batterlo rende questa impresa ancora più bella».
Sono state sessanta vasche esaltanti e perfette, con quella nuotata che non piace agli esteti ma solca l’acqua precisa e veloce come un motoscafo, leggera, supergalleggiante, con una presa delle braccia feroce a cui le gambe, per contrasto, danno supporto con gentilezza. Il 21enne baskettaro mancato, pazzo per l’Nba quasi come per il nuoto («Il suo segreto è che gli piace faticare – dice sempre il suo tecnico Stefano Morini – sono io che devo toglierlo dall’acqua ogni giorno...»), racconta con il sorriso che «mi aspettavo al massimo di battere il mio record europeo (abbattuto di 8”, ndr), non il mondiale: poi però ho capito che potevo farcela, anche se sono arrivato stanco». Immaginate gli altri... Il polacco Wojdat ha provato a tenere quel ritmo disumano di 56”8 ogni 100 metri per un terzo di gara: è così scoppiato che stanno ancora raccogliendo i suoi muscoli per la piscina.
Molto più furbo Gabriele Detti, l’amico di Greg, il compagno di allenamento e di stanza al Centro federale di Ostia, più vecchio del socio di appena una settimana. Le loro sedute sono spesso show all’ultimo sangue, tanto che a volte Morini, zio di Detti, li deve separare per farli riposare un po’. Gabriele conosce Greg, così ha seguito solo se stesso e in progressione si è preso l’argento con il personale di 14’18”, seconda medaglia europea dopo il bronzo nei 400 sl. Una bella soddisfazione dopo tanti guai fisici: quando a Kazan in agosto Gregorio vinceva l’oro mondiale nei famosi 1.500 senza Sun Yang, lui lo guardava in tv da Livorno. Il colpo dei Morini Boys allora è un doppio viatico per l’Olimpiade che verrà. Perché se i limiti di Paltrinieri sono insondabili, anche con Detti non si scherza.
Come non bastasse, ieri sono arrivate altre tre medaglie: l’argento di Orsi nei 50 sl, il bronzo della Polieri nei 200 farfalla e l’oro nella 4x50 sl donne con Silvia Di Pietro, Erika Ferraioli, Aglaia Pezzato e, naturalmente, Federica Pellegrini. Tanto per ricordarci quello che già sapevamo: Greg non è solo, con lui c’è un bel gruppo di ragazzi che nell’acqua sguazza alla grande.