la Repubblica, 5 dicembre 2015
I morsi del diavolo della Tasmania
Il diavolo della Tasmania ulula tutta la notte, è nero e si nutre di cadaveri. Ha una bocca enorme piena di denti e, in rapporto al suo peso, il morso più potente tra tutti i mammiferi. È un marsupiale, ma, a differenza dei suoi colleghi, il marsupio non è prerogativa della femmina. Anche se nei maschi è poco più che un accessorio di bellezza, usato, quando necessario, per proteggere i testicoli. Sotto il collo, da una spalla all’altra, il diavolo della Tasmania ha una mezza luna di pelo bianco, una specie di sorriso. Si pensa che, nell’evoluzione, sia stata immaginata e mantenuta per riprodurre una specie di ferita, un morso. L’ostensione di un segno di coraggio, una cicatrice che significherebbe al nemico che quel diavolo lì ha già combattuto e sconfitto avversari temibili.Animale di straordinaria bruttezza, a causa delle zampe posteriori corte e la testa molto grande, il diavolo della Tasmania somiglia a un cane con un brutto handicap, o a una grossa nutria con la dentatura di una cernia. Ma non per questo ha rinunciato a riprodursi. Con una clausola: i diavoletti, una ventina per cucciolata, appena nati devono raggiungere in fretta il marsupio e attaccarsi alle tette. Che però sono solo quattro. È una lotta feroce e fratricida.Misteriosamente, a vincere sono quasi sempre le femmine.