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 2015  dicembre 05 Sabato calendario

Da oggi i passeggeri dei voli in Europa saranno schedati

Da oggi in poi i passeggeri dei voli europei saranno schedati. I loro dati personali – di 19 diversi tipi, alcuni dei quali anche “sensibili” cioè contenenti informazioni di tipo sanitario o religioso – finiranno in un database a disposizione delle polizie di tutto il continente. Dal 15 dicembre, il Pnr – acronimo di “passenger name record”, e cioè il registro dei dati dei passeggeri aerei – diventa uno strumento di controllo e di indagine, stando al meno alla dichiarazione firmata a Bruxelles dai 28 ministri degli Interni che verrà ratificata nei prossimi giorni.Dopo otto anni di dibattiti e polemiche, l’Europa segue così gli Stati Uniti sulla strada della lotta al terrorismo internazionale. Proposta nel 2007, la direttiva sul Pnr – simile a quella entrata in vigore negli Usa attraverso il Patriot Act, dopo gli attentati dell’11 settembre 2001 – spaccò da subito l’Europa. “È la morte della privacy”, rabbrividivano gli scettici. “È uno strumento cruciale”, ammonivano i sostenitori. E il Pnr finì nella palude. Ci ha pensato l’Isis a convincere Bruxelles a superare l’impasse. In caso di indagini per terrorismo o per reati gravi, i dati saranno disponibili per sei mesi e poi verranno stoccati, “criptati” ma consultabili, per i successivi quattro anni e mezzo.Quella sul Pnr non è l’unica decisione annunciata dopo il vertice tra i ministri degli Interni che si sono impegnati a rafforzare l’Europol: dal primo gennaio si costituirà un Centro europeo per l’antiterrorismo per migliorare lo scambio di informazioni tra le intelligence e le polizie degli Stati membri. Stati che, proprio nelle ore in cui a Bruxelles si studiavano le nuove misure per prevenire altri attacchi terroristici, acceleravano la controffensiva. I Tornado e gli Eurofighter della Royal Air Force britannica sono entrati in azione contro il Califfato, unendosi così ufficialmente alla coalizione internazionale e provocando l’inevitabile reazione dell’Isis: «Colpiremo il Regno Unito, Londra sarà il nostro prossimo obbiettivo», la minaccia.Il presidente francese, Francoise Hollande si è recato in prima linea, visitando a sorpresa la Charles de Gaulle, la portaerei a propulsione nucleare della Marine nationale da cui decollano ogni giorno i Rafale e i Super Etendard per i loro bombardamenti contro i terroristi. Sempre dall’ammiraglia francese sono partiti voli di ricognizione sulla Libia, sulle regioni di Sirte (in mano all’Is) e Tobruk. Attorno a Sirte, i terroristi si starebbero addestrando su simulatori di volo, forse rubati all’aviazione del vecchio regime, per apprendere tecniche di decollo, atterraggio e collegamento con le torri di controllo. Voce inquietante: fa temere operazioni come la strage dell’11 settembre.In questo clima è arrivato il sì sofferto del Bundestag alla missione tedesca in appoggio a Parigi. Salvo che in Mali, i soldati tedeschi non rischiano di combattere, ma con 1200 militari (per i 6 ricognitori Tornado, gli aerei-cisterna, il satellite-spia, la fregata di scorta alla Charles de Gaulle) quella contro l’Isis è la più vasta e complessa operazione militare mai lanciata dalla democrazia tedesca.Ieri sera, infine, anche la Turchia ha mosso la sua pedina: alcune centinaia di militari della fanteria di Ankara sarebbero state dispiegate sul territorio iracheno: l’obbiettivo, questa la versione ufficiale fornita da più fonti, è quello di addestrare e fornire assistenza alle truppe irachene in un’area vicina ala città di Mosul, nel nord della regione. Mosul, dal giugno del 2014, è sotto il controllo dell’Isis.Intanto, sul fronte delle indagini sulle stragi di Parigi del 13 novembre, ci sono altri due nuovi ricercati. La Procura federale di Bruxelles ha diffuso gli identikit di due uomini, che lo scorso 9 settembre sarebbero passati insieme a Salah Abdeslam al confine tra Austria e Ungheria. È ignota la reale identità dei due – il primo di carnagione olivastra, il secondo con la pelle più chiara – che si servono di carte di identità belghe con i nomi di Samir Bouzid e Soufiane Kayal.Dopo esser stati segnalati sul confine austro-ungherese, i due avrebbero lasciato altre due tracce: un trasferimento di denaro effettuato da Bouazid il 17 novembre in un ufficio Western Union di Bruxelles a favore di Hasna Aitboulahcen, la cugina di Abaaoud uccisa nel blitz di Saint Denis; e l’affitto, a nome di Kayal, di un rifugio nella cittadina belga di Avelais, tra quelli perquisiti lo scorso 26 novembre.