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 2015  dicembre 05 Sabato calendario

«Il ruolo dell’uomo nel riscaldamento globale non è provato». I fisici italiani non firmano l’appello sul clima di Parigi

Manca una firma nella “Dichiarazione sui cambiamenti climatici”, il documento pubblicato da 12 associazioni scientifiche italiane per la Conferenza di Parigi. La Società italiana di fisica (Sif), infatti, ha tolto il suo logo dal documento. «Alcune certezze non sono certezze, occorre fare attenzione» spiega la presidentessa Luisa Cifarelli, che insegna fisica sperimentale all’università di Bologna. «Non esistono le equazioni del clima. E io non mi trovo d’accordo con l’affermazione che il ruolo dell’uomo nel riscaldamento sia inequivocabile».Nella Dichiarazione firmata in occasione del “Science Symposium on Climate”, che si è svolto a Roma nella sede della Fao, si legge che «l’influenza umana sul sistema climatico è inequivocabile ed è estremamente probabile che le attività umane siano la causa dominante del riscaldamento verificatosi a partire dalla metà del XX secolo». Sulla parola “inequivocabile” si è consumata la scissione fra la Sif e gli altri scienziati. «Ho chiesto che fossero usate parole come “verosimiglianza” o “probabilità”, ma sono stata trattata male» spiega la Cifarelli. Il blog della Società italiana di chimica (https://ilblogdellasci.wordpress. com), che ha dato visibilità alla polemica, ha pubblicato un messaggio di spiegazioni della Cifarelli che ha vieppiù scatenato la rabbia degli altri scienziati. «La Sif – ha scritto la presidentessa – è un’associazione di fisici abituati a considerare leggi fisiche regolate da equazioni». Questo, del resto, è il metodo scientifico, spiega la professoressa. «Ma le verità scientifiche non possono basarsi sul consenso generalizzato, mescolando scienza e politica, come sta avvenendo in questo caso».«Sono allibita dal tono e dalle parole della presidente della Sif – ha replicato sul blog Cristina Facchini, dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr – che senza giri di parole etichetta come scienze fisiche di serie B le scienze climatiche e le accusa di connubi ideologici e politici».La voce ufficiale in tema di clima è l’Ipcc (Intergovernmental panel on climate change), organismo dell’Onu secondo cui «è molto probabile che l’influenza umana sia la causa dominante del riscaldamento osservato nel XX secolo». Dove il termine “molto probabile” corrisponde a un grado di certezza del 95%. «Io avrei solo voluto qualche cautela in più nella formulazione del documento», spiega la Cifarelli, che pure si dice preoccupata per la salute del pianeta, «ma non ho apprezzato i modi con cui è stata trattata la mia voce fuori dal coro». Ma per Ferdinando Boero, professore di biologia dell’università del Salento e dell’Istituto di scienze marine del Cnr, ormai in fatto di clima c’è poco da dubitare. «È una posizione irresponsabile. Se ci troviamo di fronte a un cadavere con un foro nella testa non possiamo ostinarci a credere che l’uomo di fronte a lui con la pistola fumante non sia l’assassino», sostiene. «Neanche la teoria di Darwin può essere spiegata con un’equazione. Per ottenere la certezza del 100% sul ruolo umano nel riscaldamento bisognerebbe prendere 4 terre identiche, una con l’uomo e le altre senza, e osservare come varia il clima in ciascuna di esse».