il venerdì, 4 dicembre 2015
Ecco perché gli americani non vogliono più il passaporto Usa
Un tempo tutti sognavano un passaporto americano ma oggi non è più così, specialmente per i ricchi. Gli Stati Uniti, bisogna ricordare, tassano i propri cittadini sul reddito globale da loro prodotto, ciò significa che anche coloro che risiedono e percepiscono un reddito all’estero, per esempio in Francia o in Svizzera, vengono tassati su quello che guadagnano. E questo vale per tutti i tipi di reddito, anche quello sul capitale.
Fino a poco tempo fa, molti americani residenti all’estero hanno evitato questa imposta grazie ai consigli dei banchieri svizzeri. Ma ormai, con la fine dell’era del segreto bancario – un principio difeso dalle banche svizzere dal lontano 1934 – tutti questi stratagemmi non esistono più.
La prima azione legale contro l’Ubs, che dovette pagare 780 milioni di dollari per evitare di essere trascinata in tribunale, risale al 2009. Subito dopo partirono le citazioni in giudizio per altre 14 banche svizzere, tra le quali il Credit Suisse.
Nel 2013 gli Stati Uniti offrirono una moratoria a chi avesse prodotto i nominativi dei clienti americani che avevano usufruito di queste tattiche. Da allora 41 banche svizzere si sono fatte avanti ed hanno complessivamente pagato una penale di 354 milioni di dollari, dei quali ben 211 sborsati dalla sola Banca della Svizzera Italiana. Adesso la tecnica più in voga tra i ricchi americani è restituire il passaporto dopo averne ottenuto uno nei Paesi di residenza.
Ma l’impresa risulta difficilissima.
Chi ci ha provato ha avuto grossi problemi con il fisco, specialmente se in possesso di un certificato di nascita americano.
A quanto pare quel documento è sufficiente per giustificare l’obbligo fiscale a vita.