il venerdì, 4 dicembre 2015
Uno dei figli di Fidel è dandy (e a Cuba non piace)
Fidel Castro ha un figlio dandy. La scorsa estate lo hanno intercettato a Bodrum, perla turistica della Turchia, su uno yacht, dopo che le sue numerose guardie del corpo avevano pestato un giornalista locale che si era avvicinato troppo. A Cuba, Antonio Castro Soto del Valle, terzo dei cinque figli di Fidel e Dalia Soto del Valle, lo chiamano «il Padrino», oppure «il Principe», perché sarebbe il preferito di mamma e papà. Medico ortopedico, vice presidente della Federazione cubana di baseball, grande giocatore di golf (il primo sport che suo padre, Raul e il Che proibirono quando conquistarono L’Avana), Antonio frequenta il jet-set internazionale, rappresenta a Cuba numerose aziende straniere (sigari, liquori e investimenti nel turismo), veste griffato e ostenta una vita da playboy milionario molto lontana dalle virtù, rivoluzionarie e spartane, in voga nel regime. Lussi e capricci che devono aver attirato su Antonio, 46 anni, invidie e gelosie anche all’interno della nomenclatura al potere. Poche settimane fa sulla Tribuna de La Habana, un settimanale edito, come tutta la stampa a Cuba, dal governo, è apparso un articolo che ha sorpreso tutti. Al di là le metafore, l’intervento, intitolato «I viaggi di Gulliver junior», aveva il chiaro obiettivo di stigmatizzare la fastosa esistenza di Antonio, rivelando più di una preoccupazione per l’immagine proiettata all’esterno dal rampollo di casa Castro.
Dopo il luglio del 2006, quando Fidel rischiò di morire per la diverticolite, la maggior parte dei suoi figli (tra legittimi e illegittimi sono più di dieci) si dedicò a costruirsi un futuro da piccolo oligarca, sulla scia di quel che accadde con i baroni del Pcus mentre crollava l’Urss. Alex, Alejandro, Antonio e Fidelito (il primogenito avuto da Fidel con Mirta Díaz Balart) hanno interessi in aziende straniere, hanno azioni in società che investono nel turismo e in altre risorse dell’isola, e soprattutto si preparano a conservare influenza e potere anche nell’ormai prossima stagione post-castrista. Custodire gli interessi di famiglia però toccherà all’altro ramo, non quello di Fidel ma quello di Raul. Il passaggio delle consegne è vicino: Raúl ha promesso di ritirarsi nel 2018, quando avrà 87 anni. Nelle alte sfere del potere rimarranno, a meno di imprevedibili sorprese, il figlio di Raúl, Alejandro Castro Espín, e un genero dell’attuale presidente cubano, il generale Luis Alberto Rodríguez López-Callejas. Ma nessun parente di Fidel. Anche per questo Antonio potrebbe essere in difficoltà e l’articolo sulla Tribuna, una sorta di avvertimento a non esagerare. D’altra parte bisogna tenere presente che i rapporti tra Dalia, la moglie di Fidel Castro, e Raúl sono praticamente inesistenti e che la famiglia del presidente – Raúl ha tre figlie e un figlio – conduce un’esistenza, almeno apparentemente, molto più morigerata. Perfino Mariela, la sessuologa spesso sotto i riflettori delle tv internazionali, nonostante il fatto che suo marito, un ex fotografo italiano, vanti un importante incarico nella succursale cubana della multinazionale portoghese Amorim.