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 2015  dicembre 04 Venerdì calendario

The Pills si sono dati al cinema

Chi sta raccontando questa generazione? Il lavoro che non c’è, gli studi fatti per niente, il senso d’inutilità che cresce, gli ideali spenti, la crisi economica infinita, la sottile depressione di cui tutto è permeato? «Quando abbiamo finito l’università è stato spaventoso: cercavi un lavoro e c’era il vuoto», racconta Matteo Corradini, laurea in lingue moderne, insieme a Luca Vecchi («Ho studiato regia al Dams e poi ho fatto la specializzazione») e Luigi Di Capua («Psicologia del marketing, che mi guardo bene dall’applicare»). Insieme formano i The Pills. Loro questa generazione la raccontano dall’interno riuscendo a riderci sopra nonostante un apparente cinico disincanto. Sono anche la dimostrazione che oggi i trentenni possono farcela partendo da zero.
I The Pills sono “youtubers”, ovvero un trio di amici che, grazie a “pillole” (da cui il nome) pubblicate su YouTube, sono riusciti a diventare famosi. «Ma per noi YouTube è come una bicicletta: un mezzo come un altro per arrivare nel luogo a cui sei diretto, non una filosofia. Ci sono alcuni che ci dicono: “Ah, però state tradendo lo spirito di YouTube”. Lo spirito di YouTube? Ma ci rendiamo conto?», tiene a precisare Matteo. Ai The Pills, comunque sia, YouTube ha consentito di arrivare prima alla televisione (Deejay e Italia 1) e adesso addirittura al cinema. C’è molta attesa per il loro primo film, Sempre meglio che lavorare (in sala dal 21 gennaio). Matteo spiega: «Parla dei problemi di ragazzi che diventano grandi». Luca: «Non grandi: vecchi». Luigi: «Un giorno ti svegli e dici: “Ho trent’anni”. E tutto ti cade addosso». Luca: «Per esempio, a trent’anni se non hai un lavoro qualche problema te lo fai. Oggi l’eterna adolescenza finisce all’improvviso». Questo è un tema che tratta anche un altro che sta raccontando questa generazione, Zerocalcare. «Infatti è un fratello: gli abbiamo anche chiesto una locandina alternativa ma abbiamo dovuto soprassedere: ormai non risponde più al telefono. Ha troppi “accolli”».
Dietro le risate però i The Pills non sono morbidi: in una delle loro “pillole” intitolata Una mamma perfetta prospettano la difficoltà dell’avere figli oggi. Matteo: «La nostra cattiveria non è fine a se stessa: ridiamo di certe cose ma non per questo edulcoriamo». E anche l’amore ai tempi di YouPorn è sempre più difficile. Matteo: «Nel film è uno dei problemi di Luigi: era abituato a ritmi di “autoamore” molto elevati e quando si accorge che non è più così va in crisi». C’è anche una colonna sonora di musicisti trentenni: «Un pezzo bellissimo de I cani, Dovremmo monetizzare questo grande amore, chiude il film con una coppia seduta al tavolo che parla della differenza tra il mettersi in mostra nei social e il reale rapporto tra due persone», spiega Luca. Infine, il cameo di Gianni Morandi. Luigi: «L’abbiamo scelto perché lui ha fottuto tutti i social media manager. Nel film la nonna (vera) di Luca per arrotondare la pensione gli chiede consiglio. E lui le spiega che per battere la cattiveria su Internet c’è un solo modo: la banalità».