La Stampa, 4 dicembre 2015
Una pistola sotto l’albero. Succede in America
Non solo maxischermi, frullatori e capi griffati. A quanto sembra il «tre per due», l’offerta promozionale e il premio fedeltà hanno fatto breccia anche nel mondo delle armi da fuoco, un boom del Black Friday americano.
Nel venerdì nero, che segue il Ringraziamento e inaugura la stagione dello shopping natalizio con sconti da capogiro, è stato segnato il record di «background check» per l’acquisto di armi da fuoco. Vuol dire che le procedure di controllo individuale, per acquistare legalmente pistole e fucili, hanno segnato il massimo giornaliero.
A rivelarlo è l’Fbi, secondo cui il «Criminal Background Check System», l’autorità preposta al controllo preventivo, ha ricevuto 185.345 richieste solo il 27 novembre: il massimo da quando il sistema ha iniziato a verificare i precedenti penali degli acquirenti di armi, nel 1998, e pari a circa due al secondo.
Per capirci, lo scorso Black Friday le richieste sono state 175.754, ma non è tutto perché le richieste dello scorso venerdì hanno polverizzato anche il precedente record giornaliero di 177.170 domande presentate registrato il 21 dicembre 2012.
Ovvero – e questo è il dato che induce alla riflessione – una settimana dopo la strage della scuola elementare di Sandy Hook a Newtown, in Connecticut, dove hanno perso la vita 20 bambini e sei adulti. Come dire, anche dinanzi alle stragi gli americani reagiscono armandosi anziché allinearsi alle campagne per fermare il «far west» di pistole e fucili, come quella portata avanti dal presidente Barack Obama.
E del resto anche per il Black Friday, le verifiche, che non sono identificabili come volumi di vendita ma rappresentano un indicatore della propensione ad acquistare un’arma, il record è stato segnato proprio nel giorno di un’altra sparatoria, quella al centro di pianificazione familiare, dove sono rimaste uccise 3 persone e altre nove sono state ferite.
«La gente ha paura e si arma», spiega al Daily News Larry Hyatt, proprietario di Hyatt Guns nella Carolina del Nord.
Così ad ottobre sono state oltre 1,9 milioni le domande per l’acquisto di una pistola o un fucile. «Per noi il Black Friday è sempre un giorno intenso, anche perché coincide con l’inizio della stagione dalla caccia», rivela. Insomma non è certo l’offerta speciale che fa l’uomo armato, se mai servisse negli Stati Uniti. È vero però che queste non mancano come rivela il sito Pjmedia.com che elenca le 10 migliori offerte del Black Friday. Come la Smith & Wesson M&P Shield 9 mm a 374,99 dollari, il fucile a pompa Remington 870 a 239,99 dollari, o il Taurus PT111 Millennium Pro G2 pistol 9mm, fucile di precisione per cecchini, a soli 199 dollari.
Affari d’oro
I numeri del resto tradiscono l’ottimo stato di salute del comparto con 13,5 miliardi di dollari l’anno di ricavi per i produttori e 1,5 miliardi di utili, assieme a 3,1 miliardi per i rivenditori con un utile di 478,4 milioni. Un business in crescendo specie – ironia della sorte o causa diretta – da quando Obama è presidente. Due dati su tutti: è di quasi 43 miliardi di dollari l’impatto dell’industria della armi sull’economia Usa. Ma i costi derivanti dalla violenza delle armi da fuoco sono stati nel 2012 di 229 miliardi di dollari, pari all’1,4% del Pil Usa.