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 2015  dicembre 04 Venerdì calendario

Gli amici jihadisti di Farook e Malik e quell’arsenale in casa

Syed Farook e Tashfeen Malik, gli autori della strage di San Bernardino, erano musulmani, si erano “radicalizzati”, probabilmente in occasione di recenti viaggi in Medio Oriente. Ed erano «in contatto con sospetti terroristi tenuti sotto controllo dall’Fbi», secondo fonti della polizia citate dalla Cnn.Ma ci vogliono molte ore, prima che questa pista del terrorismo islamista si faccia strada. Nonostante l’Fbi avesse inviato le sue squadre subito sul luogo della sparatoria, lo stesso Barack Obama ha dovuto attendere molto prima di sapere la verità su Farook. Nelle prime dichiarazioni del presidente, la sera di mercoledì, tutta l’indignazione era sulla facilità di acquisto delle armi. Segno che Obama era convinto si trattasse di una delle “solite” sparatorie americane. E ancora ieri, il giorno dopo la strage, Obama è tornato sul tema con un messaggio di solidarietà alle famiglie delle vittime, ma esitando a pronunciare la parola «terrorismo». Forse sembrava impossibile che un islamista volesse colpire un luogo così poco simbolico della superpotenza americana: un istituto per disabili. Inoltre il fatto che Farook e Malik avessero avuto una bambina appena sei mesi fa rendeva meno plausibile l’ipotesi dei terroristi: non solo kamikaze, ma disposti ad abbandonare un’orfana di sei mesi, la piccola Tashfeen nata il 17 maggio? Mancava inoltre qualunque rivendicazione esterna. Neppure i due killer, nelle testimonianze dei sopravvissuti, hanno detto frasi che “firmassero” la matrice islamista durante la sparatoria. Tuttavia avrebbe dovuto insospettire fin da subito l’Fbi e quindi lo stesso presidente, una messinscena diversa dalle “solite” sparatorie americane. Non si trattava di un individuo solo, bensì di un mini- commando, uomo e donna. Solo ieri nel loro appartamento la polizia ha trovato 12 ordigni esplosivi e 5.000 proiettili. Il malfunzionamento di un telecomando avrebbe evitato l’esplosione di un “tubo-bomba” sul luogo della strage. La polizia ha trovato nell’edificio tre ordigni esplosivi artigianali interconnessi tra loro e azionabili a distanza. La polizia conclude: «Un attacco pianificato, preparato da tempo». Sconcerta che a sole tre settimane dagli attentati di Parigi, l’Fbi e quindi la Casa Bianca non avessero subito in cima alle ipotesi la pista terrorista. È l’ottundimento dovuto alla “normalità” delle sparatorie, in un paese che ne ha registrate 350 dall’inizio di quest’anno?Chi era Farook? La prima edizione del New York Times, sia cartacea che digitale, ancora per gran parte della giornata di ieri esprimeva scetticismo sul profilo del terrorista. Parlando con il padre e con il cognato ne usciva un ritratto contraddittorio.Nato in Illinois da genitori immigrati dal Pakistan, era ispettore sanitario presso il Dipartimento di Salute Pubblica, dipendente della Contea di San Bernardino (California) da cinque anni. Anche lui era nella struttura no-profit per disabili e servizi sociali che i suoi colleghi avevano affittato per tenere la consueta festa di fine anno. «Un tipico esponente dell’American Dream», lo descrivevano le prime edizioni del New York raccogliendo le testimonianze dei familiari: musulmano praticante e devoto ma non fondamentalista, impegnato a costruirsi un futuro e il benessere per la famiglia. Aveva conosciuto la futura moglie Malik usando un sito Internet specializzato in ricerche matrimoniali. Lei era originaria del Pakistan, ma all’epoca del loro primo incontro viveva con la famiglia in Arabia saudita. Per due volte Farook andò in Arabia saudita a incontrare i genitori di lei e poi a sposarla due anni fa, secondo la testimonianza del cognato Farhan Kahn, anche lui residente in California. Prima d’incontrare Malik, Farook aveva sperimentato altri siti per ricerche matrimoniali, in cui si descriveva come «religioso, di fede sunnita, ma moderno». Uno di questi siti era specializzato in ricerche negli emirati arabi del Golfo, un altro si rivolgeva al mercato dell’India. Il cognato rivela altri dettagli dell’autoritratto usato da Farook quando era in cerca di una compagna: «Amo il lavoro e le automobili, sia nuove che d’epoca. Leggo libri religiosi. Mi piace viaggiare, andare a cena fuori, o rilassarmi nel cortile di casa». Tra gli hobby, un potenziale segnale d’allarme: «Tiro a segno nei poligoni, con mia sorella minore e gli amici». Dove, come è avvenuto l’indottrinamento alla jihad, se di questo si tratta? Una delle piste ricalca la vicenda dei due fratelli ceceni che fecero l’attentato alla maratona di Boston nel 20013, “auto-indottrinati” online. Che ruolo ha avuto la moglie cresciuta nell’oscurantista Arabia saudita dove si pratica il wahabismo? Seguace o ispiratrice? Di sicuro c’è l’ultimo gesto agghiacciante dei due, prima della strage: insieme hanno portato la bimba dalla nonna affidandole il compito di baby-sitter. Le hanno detto che andavano a fare una visita medica.