MilanoFinanza, 3 dicembre 2015
È il giorno del nuovo Qe di Draghi
In Eurolandia l’inflazione a novembre è rimasta stabile al +0,1% su base annua, come a ottobre. Il dato preliminare diffuso da Eurostat è stato inferiore all’atteso +0,2%, ma va a favore del lancio un super Quantitative easing da parte del consiglio direttivo della Bce che si riunisce oggi.
Secondo Danske Bank, «in risposta al dato debole e per soddisfare le elevate aspettative del mercato la Bce annuncerà un pacchetto di misure molto aggressivo per rendere la propria politica monetaria ancora più accomodante». Gli economisti di Danske Bank si aspettano che il presidente Mario Draghi annunci «un taglio sui depositi di 20 punti base», portandoli così al -0,40%, e che lasci la porta aperta per ulteriori riduzioni. Allo stesso tempo la banca si attende «un incremento del Qe sul fronte dell’ammontare (gli acquisti saliranno da 60 a 75 miliardi di euro al mese) e un’estensione della durata fino a dicembre 2016». Inoltre la Bce inizierà ad acquistare anche bond societari ed emessi dagli enti locali, come Comuni e Regioni. Anche per Ing il deludente dato sull’inflazione «rappresenta una sorta di via libera a ulteriori stimoli da parte della Banca Centrale Europea». Gli analisti si aspettano un taglio sul tasso di deposito di 15 punti base al -0,35%, un aumento dell’ammontare degli acquisti mensili del Qe di 10 miliardi portandoli così a 70 miliardi, il lancio di acquisto anche di bond regionali e l’estensione del Qe almeno fino a gennaio 2017. «La Bce potrebbe tagliare il tasso di deposito di almeno 10 punti base, estendendo anche l’ammontare e la durata del suo programma di acquisti di titoli», ha ipotizzato François Raynaud di Edmond de Rothschild Asset Management, puntualizzando che qualsiasi manovra aggiuntiva a queste potrebbe sorprendere i mercati.
Secondo Raynaud, la Bce «vuole agire come un cane da guardia e quindi potrebbe scegliere di non utilizzare tutti gli strumenti disponibili prima della decisione della Fed del 16 dicembre. La Bce sa che dovrà ridurre al minimo qualsiasi contagio derivante dal rialzo dei tassi Usa. Nel frattempo gli investitori dovranno fare i conti con l’alta volatilità». Gli strategist di Unicredit hanno invece fatto notare che il rendimento dello Schatz biennale (il titolo di Stato tedesco) è sceso su nuovi minimi record al -0,44%, a dimostrazione del fatto che le aspettative degli investitori su un taglio del tasso sui depositi sono alte. A rendere problematica la seduta odierna è proprio il fatto che le aspettative sono troppo alte. Come ha sottolineato Luigi Capone, trader di Banca Akros, «un intervento meno aggressivo del previsto potrebbe essere molto pericoloso».
Ancora una volta, quindi, i mercati faranno affidamento sulle capacità dialettiche di Draghi. Ieri intanto l’euro è sceso dello 0,7% a 1,056 dollari, mentre lo spread dell’Italia è sceso a 92 punti base dai 94 della vigilia, con il rendimento del Btp decennale all’1,39%