La Stampa, 3 dicembre 2015
«Non avranno mai la mia testa». Intervista a Brunetta
Presidente Brunetta, i deputati forzisti vogliono la sua testa, e per la millesima volta.
«Va tutto benissimo, è stata una riunione molto serena».
Presidente, Elio Vito e gli altri insorti vogliono verificare se la maggioranza è con lei...
«È una nostra consolidata tradizione mettere in discussione i capigruppo a metà legislatura, o anche prima. Poi non succede mai nulla. Non vorrei che la metteste giù troppo dura. Inoltre mi tocca ricordare che, da che esiste Forza Italia, i suoi capigruppo sono diventati tali per acclamazione. È successo anche a Vito, che restò in carica per sette anni. Ma se si intendono cambiare le regole io non ho niente in contrario».
Le vogliono togliere il suo quotidiano on line, il Mattinale.
«Non è mio, è del gruppo».
Ma lo dirige lei.
«Me lo ha affidato il presidente Berlusconi. Se ritiene che io non sia più all’altezza glielo restituisco».
Dicono che costa milioni...
«Costa l’otto per cento del bilancio del gruppo (circa 200 mila euro, ndr). Poco. Ma se per Berlusconi è troppo, farò quello che dice lui. Però possiamo aggiungere che il Mattinale è un giornale intelligente?».
Pare che Berlusconi non ne apprezzi l’eccesso di antirenzismo e tutto il risalto che lei ne ricava.
«Non credo proprio. Il Mattinale è sempre stato contrario al patto del Nazareno e alle riforme, e adesso Forza Italia non le vota più e ha sciolto il patto. Il Mattinale da due anni e mezzo dice che il centrodestra unito vince e poche settimane fa, a Bologna, il presidente Berlusconi è salito su un palco con Matteo Salvini della Lega e con Giorgia Meloni di F.lli d’Italia, evento subito premiato dai sondaggi...».
Forse lei dovrebbe...
«Un attimo. Avevo o non avevo ragione sui dati economici? Allora, i parametri europei si calcolano su dati reali, crescita più inflazione. Sul 2015, il governo aveva previsto una crescita dello 0,9 per cento e un’inflazione dello 0,3. Totale 1,2, su cui sono stati scritti il documento economico finanziario e la legge di stabilità; la crescita però sarà dello 0,7 o 0,8 e l’inflazione sarà a zero o meno 0,1. Totale 0,6 o 0,7, quasi la metà, come aveva previsto il Mattinale. Parliamo del 2016: il governo Renzi prevedeva una crescita fra l’1,4 e l’1,6 per cento e un’inflazione dell’uno, totale due e mezzo. Invece l’inflazione sarà allo 0,2 o 0,3 e la crescita, ha detto ieri l’Istat, sarà dello 0,8 o 0,9. Totale uno o poco più. Altra previsione azzeccata dal Mattinale».
Dice che gli insorti sono gelosi?
«Ah non ne ho idea, chiedeteglielo. A me piace fare il Mattinale, anche se mi costa fatica, comincio a lavorarci alle 5 e mezzo di mattina con un bellissimo team».
Lei è un negriero.
«Le cose belle costano fatica».
E se la sfiduciassero?
«Impossibile. Lo statuto non prevede voti di sfiducia del capogruppo. Ma se chiedono più democrazia, da vecchio liberale non posso che essere con loro».
Qui c’è il trucco.
«Macché trucco. Stabiliamo che non c’è più l’acclamazione e che il capogruppo si vota. Anche al Senato. Si vota su tutto».
Anche sulle commissioni...
«Tutto. Commissioni, incarichi di partito, candidature a sindaco, a governatori di regione...».
Presidente si fermi... Con una prospettiva del genere, Berlusconi si spara.
(Brunetta allarga le braccia e sorride come a dire: e io che ci posso fare? Ma non risponde).
Sa che gli insorti pensano che Berlusconi sia dalla loro parte?
«Davvero? Interessante. Per me Berlusconi ha parlato ieri con un comunicato in cui mi ribadisce stima e fiducia».
L’ha sentito oggi?
«No, l’ho sentito ieri. Oggi non c’era bisogno».
(In serata Brunetta è stato confermato capogruppo, il Mattinale per ora torna a Berlusconi).