Corriere della Sera, 3 dicembre 2015
Anche Londra approva i raid sulla Siria. Sono già partiti i Tornado della Raf
Partiti nella notte i primi raid dei Tornado della Raf con i missili Brimstone su Raqqa, il quartier generale del Califfato, mentre i Typhoon con le bombe da 230 chili hanno colpito le strade e le infrastrutture nella Siria occupata dall’Isis. Poche ore prima, con 397 sì e 223 no, i Comuni danno il via libera dopo una lunga giornata che era cominciata con la «provocazione» di David Cameron: «Chi non è a favore delle incursioni aeree sta dalla parte del branco che simpatizza coi terroristi». Affermazione pesante diretta al leader laburista Jeremy Corbyn che non arretra: «Gli attacchi avvantaggeranno gli estremisti». Il sondaggio di YouGov segnala che 52 cittadini su 100 o sono contrari (30) o sono indecisi (22) e 48 sono invece favorevoli. Alla Camera dei Comuni e alla Camera dei Lord i gruppi si spaccano trasversalmente. L’arcivescovo di Canterbury, Justin Welby, autorità spirituale degli anglicani che siede nei Lord, esprime dubbi: «Senza un approccio complessivo confermeremo il convincimento dei terroristi per i quali ciò che fanno è volontà di Dio». Compatto il no degli indipendentisti scozzesi. L’emendamento che tenta di stoppare la Raf porta addirittura la firma di un conservatore, John Baron. Ma è la frantumazione dei laburisti che balza agli occhi. Con Jeremy Corbyn si schiera Ed Miliband, il suo predecessore. Però più di 50 deputati (per Corbyn 70) dichiarano il sì alla mozione Cameron, a cominciare dalla vecchia guardia vicina a Tony Blair. Alcuni dei dissidenti laburisti invocano l’intervento delle truppe di terra e suscitano il plauso dell’unico rappresentante dello Ukip, Douglas Carswell, che saluta l’intervento della blairiana Margaret Beckett: «Meglio di Cameron». Londra è in guerra: decolla la Raf. L’opinione pubblica è divisa. Cameron invoca lo spirito di Churchill. Una Caporetto per i laburisti che in ordine sparso puntellano Downing Street.