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 2015  dicembre 03 Giovedì calendario

Bulgari apre una nuova fabbrica di gioielli in un castello di Valenza e assume 300 persone

Un «castello» in mezzo alla pianura: un parallelepipedo di 100 metri per lato circondato da una cortina di pannelli d’alluminio alta dodici metri. Così si presenterà la nuova Manifattura Bulgari, la più grande «factory» di gioielli d’Europa che è in costruzione alle porte di Valenza: sarà terminata nella seconda metà del 2016. Ieri il progetto è stato presentato dall’ad Jean Christophe Babin e dai manager della maison orafa ora proprietà della Lvmh: c’era il sindaco Gianluca Barbero, ma anche l’assessore piemontese al Lavoro, Giovanna Pentenero, perché si parla di 300 assunzioni, in buona parte giovani da formare attraverso percorsi esterni e un’Academy interna.
Il rapporto tra Bulgari e Valenza è storico, ma al contempo recente. Storico perché i primi gioielli fatti da ditte cittadine per il marchio romano risalgono almeno agli Anni 30 del secolo scorso. Recente in quanto è del biennio 2002-2004 l’acquisizione della Crova Gioielli, casa madre a Solonghello, vicino a Casale Monferrato, ma con uno stabilimento nell’area orafa valenzana. Oggi i dipendenti sono 370 (di cui 100 a Solonghello), in spazi sempre più ristretti: di qui la scelta di unificare le due unità «in vista – spiega Babin – di un ulteriore incremento della produzione (raddoppiata dal 2013), abbiamo intenzione di tenere un atteggiamento aggressivo sui mercati e spazi per espandersi ci sono».
Una scelta sotto questo profilo quasi obbligata: «Qui c’è la professionalità che altrove dovremmo ricreare». E poi il territorio è legato indissolubilmente all’oreficeria e anche alla Francia, come ha spiegato il sindaco: «Da queste colline a metà dell’Ottocento partirono per Parigi due uomini che avrebbero segnato la storia dell’imprenditoria nel settore dei cappelli e dell’oreficeria: uno era Giuseppe Borsalino (nato nel vicino paese di S. Salvatore Monferrato, ndr), l’altro Vincenzo Melchiorre». Un precursore a cui fra l’altro è intitolato l’istituto professionale valenzano aperto nel 1972, con il quale Bulgari collabora da più di un decennio.
Le assunzioni, appunto, sono il piatto forte del progetto: ne sono previste 310 entro il 2020, di cui 290 per orafi «di banco», incassatori e pulitori. Bulgari ha esteso a tutt’Italia la ricerca e il reclutamento, facendo capo alle scuole professionali con cui collabora dal Piemonte alla Sicilia. «Giovani sì – ha puntualizzato l’assessore Pentenero – ma anche un’opportunità per chi ha già una professionalità pur avendo perso il posto di lavoro». L’idea è di abbinare 170 giovani a 120 lavoratori più esperti.
In più ci sarà la Bulgari Academy per formare, a turno, una ventina di orafi. Sarà aperta all’interno della fabbrica-castello dove non c’è neanche un ponte levatoio. L’ingresso infatti è sotterraneo, dalla vicina Cascina dell’orefice, luogo storico per Valenza, dove saranno sistemati gli uffici. Un cupo fortino? No, assicurano i progettisti, in quanto – a parte il grande patio – il muro esterno situato a sei metri dal prefabbricato sarà minutamente traforato permettendo una visuale perfetta, solo dall’interno verso l’esterno ovviamente. Da fuori invece deve apparire come una parete invalicabile, anche se i veri sistemi di sicurezza sono altri. Più che un castello sarà Fort Knox.