la Repubblica, 3 dicembre 2015
Litigi tra pallavoliste, la Diouf contro la Piccinini: «Noi viziate? Il nonnismo è finito»
L’irrispettosa dovrebbe essere anche lei, Valentina, che di anni ne ha 22. Anche se giovane e di successo, a sentirla la Diouf non sembra appartenere alla categoria dei viziati, molli e senza valori di cui parla Francesca Piccinini. Le parole della veterana della pallavolo, 36 anni, non sono nuove. Però in questi giorni sono state ripetute: giro rumoroso sul web.
D’accordo con la sua ex compagna di nazionale?
«In parte: è vero che quelli anche più giovani di me spesso si sentono arrivati quando sono ancora agli inizi, ma sono felice che il nonnismo non ci sia più».
Si spieghi.
«Io ho fatto la gavetta: sono andata via presto da casa mia a Milano per il Club Italia a Roma: 4 ore di allenamento al giorno tutti i giorni, lavoro lavoro lavoro, non uscivamo mai se non la domenica per andare un po’ in via del Corso. Denaro, poco. Adesso tutto è cambiato: la società e anche il mondo della pallavolo. Che è più prestante e investe sui ragazzini, perché costano di meno e i soldi non ce ne sono più tanti. Ovvio che se non hai punti di riferimento, una storia, appena raggiungi un mezzo risultato ti sembra chissà che. Ma è una strada che apre ai giovani e alla possibilità di crescere, senza doversi mettere in coda e aspettare il proprio turno. La visione è cambiata, il nonnismo che è esistito in tutti gli sport di squadra, per fortuna non ha più senso».
Piccinini se l’è presa con telefonini e social.
«Io non ho Facebook, ma le sue parole mi sono arrivate comunque. È un dato di fatto che le nuove generazioni sono iperconnesse, vivono dietro lo schermo del pc o dentro network sulla rete e alla fine sono incapaci di tessere relazioni. Però è anche vero che lo sport ti insegna proprio il contrario: l’importanza di stare insieme, comunicare, uscire dalla bolla virtuale per entrare nel gruppo, che è la vera forza».
Parla da saggia.
«Chi fa sport a volte rischia di vivere in un piccolo mondo a parte, molti non escono da lì. A me invece piace rimanere collegata. Perché Francesca ha detto queste cose? A me sembra inutile parlare di rispetto, visto che sta alla base dei rapporti umani. È un tema per me scontato».
Quanto conta la famiglia per uno sportivo?
«È fondamentale. Bisogna capire se un figlio ha le caratteristiche per una carriera nello sport, sennò lo rovini».
Una pallavolista modello ce l’ha?
«Nessuna in particolare, molte per diversi particolari: cerco di rubare il mestiere, prendo il meglio in ognuna e non guardo l’età».
Dalla Piccinini?
«La rispetto. Ma gli argomenti in comune sono pochi».