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 2015  dicembre 03 Giovedì calendario

Yahoo! è in crisi nera, vende Alibaba e le attività web

 La storia ventennale di Yahoo! potrebbe presto finire. Uno dei grandi brand della Silicon Valley, società pioniere di internet, potrebbe infatti essere messa sul mercato (in toto o solo in parti decisive del suo core business). La notizia – anticipata dal Wall Street Journal – ha infiammato la Borsa di New York, dove nelle prime ore di contrattazione le azioni di Yahoo! sono salite oltre il 4 per cento.
Per il quotidiano finanziario la decisione di vendere è (quasi) cosa fatta. Ricordando come l’azienda di Sunnyvale sia da anni in grave difficoltà (decine i manager in fuga dal quartier generale negli ultimi mesi) e come l’arrivo nel 2012 di Marissa Mayer – ex vice- presidente di Google – non abbia avuto gli effetti di risanamento sperati, Il Wsj scrive che il consiglio di amministrazione avrebbe deciso di cedere almeno le sue principali attività legate alla rete (come Yahoo! mail e Yahoo! News), che dagli analisti di Wall Street vengono valutate 3,9 miliardi di dollari.
Diversi membri del board vorrebbero invece vendere tutto. Oggi (ultimo aumento in Borsa a parte) lo storico primo grande motore di ricerca (Yahoo! venne fondata a Santa Clara nel 1994 da Jerry Yang e David Filo) ha un controvalore di circa 31 miliardi di dollari. Poco rispetto al 2008, quando Microsoft era pronta ad acquistare la società di Sunnyvale per 44,6 miliari di lire e Jerry Yang decise – con una scelta di cui si sarebbe in seguito pentito – di non accettare l’offerta.
Da ieri e fino a venerdì i vertici della società hanno iniziato una serie di riunioni fiume per decidere come procedere. Un’alternativa alla vendita più o meno totale sarebbe quella di cedere il 15 per cento della quota di Alibaba che oggi detiene la società della Silicon Valley (che ha un controvalore di circa 32 miliardi di dollari) e il 35 per cento delle azioni di Yahoo Japan che valgono circa 8,5 miliardi di dollari. Questo significa che gli investitori valutano il core business di Yahoo! meno di zero.
Anche in caso di vendita della quota di Alibaba resta però aperto un problema. Yahoo! non ha ricevuto infatti alcuna assicurazione dal fisco Usa (Irs) che la cessione delle azioni di Alibaba non sarà sottoposta alla normale tassazione. Qualsiasi compratore dovrebbe quindi tenere conto di questa situazione scrive ancora il Wall Street Journal – e per la Mayer non sarebbe comunque un’impresa facile.
Gli unici colpi riusciti all’attuale ceo di Yahoo! (che è incinta di due gemelli, la cui nascita è imminente e che, al contrario del fondatore di Facebook Mark Zuckerberg, non prenderà un congedo per la maternità) sono state alcune acquisizioni considerate lungimiranti negli ambienti finanziari Usa (come quella dei servizi web Tumblr e Flickr) ma che alla fine non hanno risollevato le sorti dell’azienda come qualcuno si sarebbe aspettato. Secondo gli ultimi dati disponibili circa 700 milioni di persone al mese visitano i siti web di Yahoo!.