MilanoFinanza, 2 dicembre 2015
Niente cedola per i quattro fratelli Barilla, nonostante 25 milioni di utili
I quattro fratelli Barilla (Guido, Emanuela, Luca e Paolo) vedono crescere l’utile ma decidono comunque di rimanere a bocca asciutta. Qualche giorno fa infatti hanno deliberato di destinare alla riserva l’intero utile di 24,7 milioni di euro registratro nel 2014 dalla loro cassaforte Guido Barilla & F.lli (Gbf), presieduta da Guido, che controlla l’omonimo colosso alimentare, e che si confronta con il profitto di 17,6 milioni del precedente esercizio.
Il risultato in miglioramento si spiega con i 25,5 milioni di cedola provenienti dalla controllata Cofiba, che nel 2014 aveva erogato invece un dividendo di 18,5 milioni. Anche il consolidato dell’accomandita della dinastia industriale parmigiana mostra segnali di miglioramento: l’utile infatti è aumentato nel giro di un anno da 115,6 a 146,4 milioni di euro, mentre l’ebitda è rimasto stabile a 1,3 miliardi in presenza di ricavi lievemente in crescita da 3,23 a 3,25 miliardi. In compenso l’ebit è migliorato in maniera più decisa: da 235 a 288 milioni. A fronte di un patrimonio netto di 648,1 milioni di euro i Barilla hanno visto i debiti verso banche attestarsi a 934 milioni, di cui 65 milioni a breve, e alla fine dello scorso anno potevano contare, oltre che su liquidità per 183 milioni, su linee di credito non utilizzate e irrevocabili per 700 milioni in scadenza nel 2019, anche perché ovviamente tutti i covenant sono stati rispettati. La posizione finanziaria netta è così migliorata passando dai -761 milioni di fine 2013 ai -638 milioni di un anno dopo.