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 2015  dicembre 02 Mercoledì calendario

Funzionari di Roma con un clic cancellavano le multe ai vip. Hanno fatto danni per milioni di euro

Un clic. «Bastava quello per fare annullare le multe» racconta l’ex assessore alla Legalità del Comune di Roma Alfonso Sabella. È stato lui assieme al segretario generale Serafina Buarnè a intuire che qualcosa non andava nell’Ufficio contravvenzioni del Campidoglio. Ora un’inchiesta della Procura di Roma guidata dal pm Francesco Dall’Olio svela come quei sospetti fossero più che fondati.
Cinque funzionari sono stati indagati perché avrebbero favorito la cancellazione di centinaia di migliaia di multe per passaggi abusivi nella zona Ztl della Capitale, causando milioni di euro di danni alle casse del Comune. In un singolo caso le sanzioni accumulate ammontavano addirittura a circa seicentomila mila euro. Un salasso sanato da chi era abituato a farlo.
I sospetti
I cinque funzionari, indagati a titolo diverso per vari reati – falso, abuso d’ufficio e truffa – lavoravano all’Ufficio contravvenzioni fino allo scorso agosto. Pochi giorni prima, a fine luglio, l’allora sindaco Ignazio Marino aveva nominato segretario generale, la Buarnè. «Con lei ci siamo accorti che in quell’ufficio il livello delle misure anticorruzione era sotto lo zero» spiega oggi Sabella. L’assessore viene a sapere di procedure non rispettate e di documenti che non si trovano. Finché non arrivano anche le classiche soffiate anonime. Qualcosa c’è sotto. Sabella presenta una denuncia in Procura, poi decide di ruotare immediatamente i dirigenti, come da regola nelle misure anticorruzione, e li spedisce nei dipartimenti Attività culturali e Sviluppo dove ieri si sono presentati gli uomini del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza per un perquisizione, dopo aver fatto altrettanto nelle stanze dell’Ufficio contravvenzioni.
L’inchiesta precedente
L’inchiesta giudiziaria non è partita dall’esposto di Sabella, ma dalla denuncia di una dipendente proprio di questo ufficio. La donna si è rivolta alla Corte dei Conti, e gli atti sono finiti in procura. I fatti risalgono a quattro anni fa e, da quanto si apprende, tra i beneficiari ci sarebbero un noto imprenditore e qualche vip. Una storia che non è nuova a Roma. Nel maggio 2013 altri due dipendenti del Comune furono arrestati. Stesso ufficio, in via Ostiense. In quel caso l’indagine partì dalla segnalazione del direttore del dipartimento Risorse economiche della municipale.
L’inchiesta si allargò e coinvolse anche alcuni vigili urbani. Gli inquirenti misero le mani su una lunga lista di oltre mille nomi che grazie all’aiutino dei pubblici ufficiali avevano visto volatilizzarsi come d’incanto le multe. Poco più di un mese fa i due funzionari arrestati sono andati a processo, ma le indagini non si sono fermate.
L’opera di bonifica però era ancora da completare. I pm hanno continuato a scavare tra verbali di contravvenzioni spariti e ricorsi taroccati. Dall’acquisizione di nuovi atti, fatta anche nelle abitazioni degli indagati, si cercherà di capire a che livello sono arrivati i favori agli amici, se di nuovo qualche vigile urbano si è reso complice, e se qualcuno ha pagato per ricevere da una mano amica il condono illegale.