2 dicembre 2015
L’Italia cresce meno del previsto • In Italia la disoccupazione è ai minimi da tre anni • Bomba nella metro di Istanbul • Presi i jihadisti del Bresciano che avevano nel mirino Papa Francesco • In Italia l’utilizzo del denaro contante è tra i più alti d’Europa • Il sieropositivo che ha deliberatamente contagiato sei donne • È nata la figlia di Zuckerberg
Crescita Tra l’ottobre del 2014 e il settembre di quest’anno il Prodotto interno lordo (Pil) italiano è cresciuto dello 0,8%. Lo certifica l’Istat, che rivede così al ribasso dello 0,1% le previsioni pubblicate il 13 novembre, lo stesso giorno degli attentati di Parigi che forse hanno dato l’ultimo colpo di freno a un’economia già in fase di rallentamento (Salvia, Cds).
Disoccupazione L’Istat che il tasso di disoccupazione ha toccato nello scorso mese di ottobre l’11,5%, che è molto alto ma è il minimo da quasi tre anni, cioè dal dicembre del 2012. Osserva ancora l’Istat che su base annua la disoccupazione diminuisce di 1,4 punti. Il numero dei disoccupati in Italia è appena al di sotto dei 3 milioni (precisamente 2 milioni 927 mila) con una diminuzione dello 0,5% su base mensile (-13 mila) e una, ben più marcata, del 12,3% nel confronto annuale; rispetto a ottobre del 2014 si contano 410 mila persone in cerca di lavoro in meno. Ma quest’ultimo numero è depotenziato dal fatto che a ottobre l’Istat registra un enorme aumento degli inattivi, coloro che né lavorano né cercano un posto: rispetto a settembre salgono di 32 mila unità e su base annua di 196 mila (+1,4%) (Grassia, Sta).
Bomba Ieri pomeriggio Istanbul è stata sconvolta dallo scoppio di una bomba vicino alla stazione della metro di Bayrampasha, nella parte europea della megalopoli e sulla linea che porta all’aeroporto, dove ogni giorno transitano migliaia di studenti e pendolari. L’ordigno è deflagrato verso le 17,10, le 16,10 in Italia. Si è trattato di un boato fortissimo, che ha fatto saltare i vetri delle auto che si trovavano nei paraggi e di un treno di passaggio, ma che non ha provocato vittime. Il bilancio è di cinque feriti e secondo l’emittente turca Ntv nessuno di loro sarebbe in gravi condizioni. Stando alle prime dichiarazioni delle autorità locali, si è trattato di una bomba di fattura artigianale, composta da un tubo pieno di esplosivo, fatto deflagrare forse involontariamente o a scopo dimostrativo. L’attentato non è stato rivendicato, la polizia non esclude nessuna pista, ma il luogo in cui è esploso l’ordigno potrebbe accreditare un’ipotesi: la deflagrazione è avvenuta non lontano da un autobus delle forze speciali anti sommossa e da una caserma della polizia. Le autorità restano prudenti su dinamica e obiettivi. Anche perché le modalità non rimandano immediatamente a un’azione terroristica organizzata. In passato le forze dell’ordine sono state spesso obiettivi del Pkk, il Partito dei lavoratori del Kurdistan, organizzazione terroristica e separatista e del Dhkp-c, organizzazione terroristica marxista-leninista (Ottaviani, Sta).
Jihadisti Era nascosta a Chiari, nella seconda città più grande della Bassa bresciana, la base italiana della cellula jihadista (tre kosovari e un macedone, residenti in Italia da 15 anni) che aveva nel mirino Papa Francesco («Non ci sarà più un Papa dopo questo, questo è l’ultimo») e esaltava su Fb gli attentati di Parigi («Allah è grande, se vuole domani altri 1500» — morti, ndr). Il capo, Samet Imishiti, 44 anni, prima carpentiere, poi soldato affiliato a Daesh, 44 anni, magro, barba scura, descritto dagli investigatori come uno «molto pericoloso, addestrato al conflitto militare», era collegato con Lavdrim Muhaxheri, uno dei luogotenenti del Califfo Al Baghdadi per la zona del quadrante balcanico: fucina di estremisti (circa 300, secondo fonti della polizia) addestrati e inviati a combattere in Siria e Iraq. Da dove — secondo l’intelligence — almeno 120 foreign fighters, sfruttando i flussi di migranti, sarebbero tornati in Kosovo, l’ex provincia serba ormai fortemente contaminata dal radicalismo islamico dell’Is. È ai balcanici residenti in Italia che si rivolgeva il gruppo fb («Con te o senza di te il Califfato è tornato») sul quale Samet Imishiti, arrestato l’altra notte nel villaggio di Hani i Helezit, nell’est del Kosovo, postava i suoi proclami di propaganda terrorista (p.b., Rep).
Contante Circa 14 milioni di italiani, sostiene la Cgia di Mestre, vanno a fare le compere con in tasca solo contanti. L’utilizzo di bancomat e carte di credito è cresciuto nel 2014 del 6,5%, ma facciamo in media 33 transazioni all’anno contro le 130 della Francia e le 160 di Gran Bretagna e Olanda. Il valore medio per operazione è di 71 euro, tantissimo, segno che togliamo il bancomat dal portafoglio soltanto per gli acquisti più costosi. Il 15-20% della spesa degli italiani è saldata con denaro digitale contro il 30% del resto d’Europa (Livini, Rep).
Sieropositivo Arrestato a Roma l’impiegato Valentino T., trentenne, belloccio, una vita apparentemente normale fatta di lavoro e amici. Dal 2006 sapeva di essere positivo al virus dell’Aids e ha deliberatamente contagiato almeno sei donne. Valentino incantava tutte via chat, in tante rispondevano e qualcuna s’aggiudicava una notte di sesso con lui. A volte veri e propri festini organizzati con altri coetanei. Da lui le donne si lasciavano convincere a fare sesso senza protezione. E adesso tra le prove che gli vengono contestate c’è la perizia medica che mette a confronto i virus del contaminatore e del contaminato «dello stesso ceppo virale». Una tra le vittime ha avuto con lui una relazione di quasi un anno prima che un amico comune la informasse: «Sai che Vale è sieropositivo?». Cinque delle contagiate hanno tra i venti e i trent’anni, una, oggi maggiorenne, quando fece sesso non protetto con lui aveva quattordici anni: Valentino T. era stato il compagno di classe della sorella maggiore. Il ragazzo la riaccompagnava a casa dopo la scuola. Ascoltata dal magistrato ha ammesso: «Sì ho avuto un rapporto completo senza protezione con lui». Gli investigatori le hanno suggerito di fare le analisi. Responso dello Spallanzani: positiva all’Hiv (Sacchettoni, Cds).
Zuckerberg Mark Zuckerberg e Priscilla Chan, annunciando la nascita della loro prima figlia Max, hanno promesso di destinare ad attività filantropiche il 99 per cento delle loro azioni Facebook (45 miliardi di dollari ai valori di oggi) nell’arco della vita per finanziare progressi nella cura delle malattie, nell’istruzione e nello sviluppo delle comunità. Passi avanti nella scienza e nella struttura sociale che dovrebbero consentire alla piccola Max di crescere in un mondo migliore di quello di oggi (Gaggi, Cds).