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 2015  dicembre 02 Mercoledì calendario

Tsipras ha fatto i compiti, Bruxelles gli versa 2,7 miliardi

Un altro assegno per Atene, il secondo in nove giorni. Dopo i due miliardi di finanziamenti versati il 23 novembre dal fondo salvastati Esm al governo greco come premio per aver rispettato sinora il percorso di riforme concordato con l’Unione europea, ieri l’istituzione guidata da Klaus Regling ha staccato un nuovo cheque. Sono 2,72 miliardi, stavolta destinati alla ricapitalizzazione della Piraeus Bank. È un segnale che, per Bruxelles, le cose vanno per il verso giusto. Tanto che il responsabile Ue per l’Economia, Pierre Moscovici, già annuncia che «saremo pronti per cominciare una discussione sul debito dall’inizio dell’anno». Va da sé, comunque, che in discussione c’è l’alleggerimento delle condizioni dell’immenso passivo ellenico e non la riduzione del suo valore nominale.
La scorsa estate, nel pieno della tempesta sulla possibilità di una Grexit, una coppia di eventi come questa sarebbe stata considerata il sogno di un’ottimista. Invece, assicura Moscovici, «una prima serie di misure e riforme è stata concordata, ora è la volta della seconda serie, la ricapitalizzazione delle banche è in corso, e in questo quadro ci sono gli esborsi previsti». Così, se tutto va nella buona direzione, «cominceremo ad affrontare la questione del debito il più presto possibile». Anche se, precisa il francese, «iniziare non significa finire».
Alexis Tsipras ha bisogno di tutto questo per mantenere salda la sua maggioranza. Il leader di Syriza è impegnato nell’ennesima difficile battaglia per far passare la riforma delle pensioni in Parlamento. La conta fatta dalla stampa greca è che può fare affidamento su appena 153 voti su 300. Il rischio è perdere per strada qualche consenso e andare sotto, con la possibilità che il governo cada e la maggioranza vada ridisegnata. Il cruciale voto è in programma sabato. Il testo della riforma non è stato ancora presentato. Un’ipotesi è che per mantenere ferme le pensioni, si proceda a un incremento della contribuzione. Una soluzione, questa, sconsigliata dalla Commissione europea.
Si vedrà. Intanto l’equilibrio complessivo della situazione ha consentito il pagamento della prima quota dei 10 miliardi tenuti in un conto separato all’Esm e destinati a risanare il sistema bancario ellenico. Regling ha rimarcato che «rafforzare la stabilità del sistema bancario greco era uno degli obiettivi chiave del terzo programma di assistenza» e ora «il paese ha tolto un ostacolo importante assicurando un interesse sufficiente degli investitori privati nell’operazione di ricapitalizzazione».
Nella valutazione delle necessità finanziarie delle quattro grandi banche greche, la Bce aveva indicato per la Piraeus Bank un bisogno di capitale pari a 4,94 miliardi. L’istituto ha raccolto 1,94 miliardi da fonti private e 271 milioni con operazioni aggiuntive. Il Fondo Esm metterà i restanti 2,72 miliardi. A questo punto, sono disponibili 7,28 miliardi per altre e successive operazioni nel settore bancario, siano ricapitalizzazioni o risoluzioni causa bancarotta.