il Fatto Quotidiano, 1 dicembre 2015
Black Bloc e terroristi, il gioco delle differenze (che non ci sono)
Uccidere per uccidere è il delitto peggiore, ma sul piano morale (se questa parola ha ancora un senso) io non vedo differenza tra i terroristi di Parigi e gli individui con il volto coperto che, domenica, in place de la République (a pochi metri dal Bataclan degli 89 morti) si sono messi a lanciare contro gli agenti le candele, le scarpe (anche quelle del Papa) che simboleggiano la volontà di continuare a marciare, i vasi con i fiori deposti in ricordo delle vittime seppellite solo due giorni prima. Anzi, nella loro empia follia i kamikaze che si fanno esplodere saldano comunque il conto con la loro vita insensata mentre i presunti ecologisti che usano come pretesto il vertice Onu sull’ambiente per tirare molotov e profanare la Memoria del 13 novembre, alla fine un vero prezzo non lo pagano mai. Analoghe sono le analisi sociologiche un tanto al chilo con le parole “disagio” e “ambientalismo” usate a sproposito. Come se le deplorevoli condizioni di vivibilità nelle banlieue agissero di per sé come inevitabile detonatore per farsi saltare in aria. Come se per salvare il pianeta dall’autodistruzione fosse necessario spaccare vetrine e sputare sui morti. Se, come abbiamo appreso, i due fratelli Abdeslam prima di imbracciare i kalashnikov hanno salutato mammà dicendo che andavano a sciare, il loro disagio era comunque compatibile con un borghesissimo weekend sulla neve. E quell’altro disagiato di Salah non aveva forse una vita sociale intensa tra ragazze a iosa e ritrovi notturni (frequentati, chissà, anche da qualche casseur figlio di papà). L’idiozia del giustificazionismo per luoghi comuni si sposa perfettamente alle parole di quell’esponente della sinistra radicale francese che dopo lo scempio del memoriale ha dichiarato: “Il governo deve permettere alla mobilitazione sociale di esprimersi”. No, ciò che si va esprimendo sempre di più sono gli alibi precostituiti di una politica senza ritegno. Non rendersi conto che macellai e black bloc in fondo si assomigliano. Che il disprezzo per gli altri è il medesimo.