Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 01 Martedì calendario

Marino vola di nuovo negli Usa. Non sarà a Roma per l’apertura del Giubileo

In uno dei suoi ultimi giorni da sindaco in piena trance agonistica, davanti ai presidenti dei municipi, Ignazio Marino si concesse questa battuta: «Sarebbero capaci di darmi la colpa anche della mancata apertura della Porta Santa, se quel giorno non dovesse funzionare la serratura...». Nel dubbio, il «professor Marino», ha deciso che l’8 dicembre, data d’inizio del Giubileo, non sarà a Roma. Ma negli amati Stati Uniti dove si fermerà fino alla fine dell’anno. La partenza è fissata nel week-end, il ritorno a fine dicembre. Prima di fare la valigia, giovedì parteciperà al Fusolab a un incontro pubblico con l’ex gruppo di Sel in Campidoglio. Poi inizieranno le vacanze di Natale, «che gli daranno modo anche di riannodare vecchi rapporti professionali negli Usa», spiega un suo collaboratore. Rapporti, a voler essere maligni, che il chirurgo dem ha tenuto saldamente in vita anche durante i due anni e mezzo di mandato in Comune.
LE TAPPE
Il tour a stelle strisce anche questa volta dovrebbe passare da Filadelfia, dagli «amici e colleghi» della Temple university, a cui Marino fece visita a fine settembre nel tentativo di coniugare piacere e dovere, lavoro e rapporti personali (l’incontro mondiale delle famiglie). Finì con la battuta di Papa Francesco, diventata ormai storica, sull’aereo di ritorno dagli Usa («Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro?»). Per certi versi fu l’inizio della fine. Che non ha permesso all’ex sindaco di essere presente martedì prossimo all’apertura della Porta Santa a San Pietro.
LA SCELTA
Uno smacco e una sofferenza personale (anche se lui ai suoi ripete: «Ragazzi, mica sono andato in guerra: sto be-nis-si-mo») difficile da mandar giù. Soprattutto adesso che il Governo ha stanziato 200 milioni per il Giubileo, altro motivo di scontro tra «Ignazio» e il premier Matteo Renzi. Dunque: niente Giubileo per il sindaco giubilato. In questi casi vige la vecchia regola di Sergio Endrigo: lontano dagli occhi lontano dal cuore. Ma cosa attenderà Marino al ritorno dalle vacanze americane? Chi parla in questi giorni con lui assicura «che non ha ancora sciolto la riserva, vuole capire come si compone il quadro politico». Di sicuro la candidatura di Stefano Fassina con la cosa rossa di Sinistra Italiana lo respinge tra le braccia del poco amato Pd renziano (salvo velleitarie liste civiche). E dunque non rimarrebbero che le primarie, ammesso che alla fine si facciano sul serio. Anche su questo Marino non ha deciso: «Aspettiamo». Consapevole che c’è un pezzo di base dem che sta ancora dalla sua parte. Non solo vacanze a stelle e strisce (foriere magari di nuovi incarichi nel campo medico qualora appendesse la politica al chiodo), ma anche scrittura. In questi giorni, assicura un amico, ha ripreso in mano il libro di memorie. Che sarà pronto per la primavera. È il diario di bordo dell’esperienza capitolina, «con i favori chiesti dal Pd e il marcio trovato in Campidoglio». Un saggio che potrebbe dare più di un fastidio ai dem in piena campagna elettorale qualora l’ormai ex sub comandante Ignazio decidesse di tornare a occuparsi di trapianti, ricerca e medicina. Di sicuro in queste settimane ci penserà, lontano da Roma, lontano dal Giubileo.