MilanoFinanza, 1 dicembre 2015
Birra Peroni è in vendita
Secondo quanto anticipato dal Sunday Times, nel tentativo di attenuare i timori delle autorità di regolamentazione europee in merito al procedimento di acquisizione in corso, Anheuser-Busch InBev starebbe vagliando la vendita di due tra i più noti marchi di birra presenti nel portafoglio di SabMiller: Grolsch e Peroni.
Tuttavia, stando a indiscrezioni, non sarebbe stata raggiunta alcuna intesa e la cessione non sarebbe certa. I diritti per i marchi in questione relativi agli Stati Uniti resteranno a MillerCoors. Nel quadro dell’operazione di acquisto di SabMiller, Ab InBev aveva già accettato la cessione del 58% della joint venture con MillerCoors al partner Molson Coors Brewing Co. All’inizio di novembre il gigante belga ha trovato l’intesa per l’acquisto di SabMiller per circa 108 miliardi di dollari; un’operazione che darà luogo a un colosso nel settore che avrà in mano circa il 30% del mercato mondiale della birra. Per Trevor Stirling, analista di Sanford C. Bernstein, la newco potrebbe incontrare sovrapposizioni di business in Italia e nei Paesi Bassi, dove le due entità detengono rispettivamente il 30 e il 27% del mercato. Inoltre hanno insieme il 20% dei mercati britannico e ungherese. Le autorità di regolamentazione europee usano informalmente la quota di mercato del 30% come parametro di riferimento per valutare se un’operazione di aggregazione conferisca a una qualsiasi società un’influenza eccessiva sul mercato. Peroni e Grolsch sono due dei quattro marchi globali di proprietà del gruppo inglese (assieme a Miller Genuine Draft e a Pilsner Urquell). Gli analisti di Susquehanna Financial Group prevedevano che Ab InBev risolverebbe potenziali problematiche di carattere normativo con la vendita di marchi locali e non di brand globali come Peroni e Grolsch. Tuttavia questi consentirebbero al player di risolvere più rapidamente la questione e di raccogliere ulteriori fondi per ridurre il debito di 75 miliardi di dollari contratto per il finanziamento del takeover.
«Peroni e Grolsch non sono strategici in una prospettiva più ampia», ha commentato Pablo Zuanic di Susquehanna. «Se questo è quello che serve per placare le authority dei Paesi europei, così sia». Peraltro la dismissione sottolinea la fiducia del produttore di birra belga nel proprio portafoglio-marchi, che vanta nomi come Budweiser, Stella Artois e Corona, che possono contare su volumi molto più elevati di Peroni e Grolsch. A titolo di confronto, sempre secondo Susquehanna, lo scorso anno Peroni rappresentava solo l’1% circa, ovvero 2,9 milioni di ettolitri, del volume totale operato da SabMiller. In confronto AB InBev ha reso noto che Budweiser da solo ha prodotto 44 milioni di ettolitri nello stesso periodo. Secondo alcune fonti, Ab InBev avrebbe un interesse decisamente maggiore per le aree geografiche e per i marchi locali offerti da SabMiller rispetto ai globali. E una posizione solida di Ab InBev in America Latina e Africa, particolarmente in Colombia e Perù, fornisce al gruppo nuove destinazioni per Budweiser, Stella e Corona. Inoltre l’accesso in Africa spalancherà le porte a un mercato della birra destinato a crescere nei prossimi anni.
(traduzione di Giorgia Crespi
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