Corriere della Sera, 1 dicembre 2015
Niente nudo quest’anno per il calendario Pirelli. Annie Leibovitz ha scelto per tema «la qualità delle donne di tutto il mondo». Platea divisa, uomini scontenti
«È un calendario sulla qualità delle donne di tutto il mondo»: è uno degli speech più corti che la storia ricordi quello del presidente Marco Tronchetti Provera, ma non c’è frase che riassuma meglio il The Cal 2016.
A firmarlo la fotografa americana Annie Leibovitz che ancora oggi, dopo averlo ideato e scattato, si stupisce e ringrazia per tanta libertà d’interpretazione. Certo ci sono i muscoli potenti di Serena Williams vestita solo con i pantaloncini e le forme burrose di Amy Schumer, cabarettista e attrice americana, in slip ma stop, e comunque due visioni ben lontane dall’immaginario collettivo del calendario-uguale-nudi. Poi ecco Yao (Chen, attrice ambasciatrice cinese per l’Unhcr), Natalia (Vodianova, modella), Kathleen (Kennedy, presidente di Lucasfilm), Agnes (Gund, presidente del Moma, ritratta con la nipote Sadie Rain Hope-Gund), Fran (Lebowitz, scrittrice), Mellody (Hobson, filantropa di Chicago), Ava (Duvernay, regista di Sela, la strada per la libertà ), Tavi (Gevinson, giovanissima blogger di Style Rookie), Shirin (Neshat, artista iraniana) e ancora Patti Smith e Yoko Ono, sì anche loro, che come tutte si sono stupite più del «niente nudi» che della proposta non indecente. Tutte contattate dalla Leibovitz perché ognuna, nel suo, ha raggiunto traguardi importanti.
«Ogni foto sembra abbinata a quella successiva – riflette ad alta voce la Leibovitz alla presentazione ufficiale a Londra – e nell’insieme sembrano un gruppo di sorelle. Immagini genuine che vogliono mostrare le donne per come sono tutti i giorni». Un giorno di scatti e abbracci: «Ancora adesso sono la prima a stupirsi dell’aver avuto carta bianca. Tornare indietro non sarà più possibile».
La platea si divide: non è un calendario solo-per-uomini, è vero. Piace molto alle donne, indubbiamente. Dice bene una delle «immortalate», Natalia Vodianova, la più bella delle «sorelle» è vero, ma ritratta con un bambino in braccio è solo una madre forte e fiera: «Annie è donna che fiuta le tendenze e oggi la società vuole conoscere tutti i tipi di donne», e questa delle donne di qualità è una tendenza di cui si parla da anni ma che di fatto in certi ambienti (immagini sopratutto) è sempre rimasta un po’ in sospeso.
La Leibovitz è stata brava a spaziare tra età, professioni e messaggi. Arrivando a commuoversi quando la giovanissima Tavi confessa che proprio sul set del Pirelli è venuto per lei il momento di un cambiamento personale molto forte, simbolico, con il taglio di capelli: «The Cal è per pochi – dice senza spocchia ma con la consapevolezza di raggiungere da sola un universo – ma con la rete arriverà sempre più giovani e quale messaggio di bellezza più vero di questo?». Fra l’altro, ci sarà anche un nuovo sito interamente dedicato al The Cal 2016 ma anche agli altri calendari: www.pirellicalendar.com.
A Londra la serata di gala e non mancano le sorprese alla Roundhouse, l’edificio industriale tempio del rock negli anni Sessanta: fra gli ottocento ospiti seduti c’è anche Kate Blanchett. Sul palco a cantare Gloria Gaynor e Asaf Avidan.