Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  dicembre 01 Martedì calendario

Il prof. di fisica si presenta in classe vestito da donna. «Da oggi chiamatemi pure Cloe». Polemiche

Quando ha posato la borsa sulla cattedra, gli studenti hanno sgranato gli occhi: era il loro solito docente di fisica, ma vestito da donna.
«Da oggi chiamatemi pure Cloe», ha detto ai ragazzi della classe prima di indirizzo agrario il prof diventato donna che sta facendo discutere l’istituto tecnico Mattei di San Donà, comune veneziano in riva al Piave. Mercoledì scorso il docente di 51 anni, assistente di laboratorio, aveva annunciato al preside il percorso che aveva intrapreso anticipandogli che ne avrebbe parlato con gli studenti. Quel che il preside non si aspettava è che lo avrebbe fatto, il venerdì successivo, già nei panni di Cloe. Con una parrucca bionda, gli stivali e la gonna sopra il ginocchio, ha spiegato agli studenti che finalmente riusciva a realizzare un desiderio coltivato fin da piccolo. I ragazzi, dopo i primi minuti di sbigottimento, hanno capito che – fosse un lui o una lei – a trasmettere loro la passione per la fisica era la stessa persona. Tuttavia alcuni genitori non l’hanno presa bene: un papà ha scritto all’assessore regionale all’Istruzione Elena Donazzan. La quale, chiedendo l’allontanamento della docente, ha pubblicato su Facebook il testo della lettera ricevuta. «Lascio a lei immaginare i volti dei ragazzi, qualche risata certo, ma lo choc c’è stato e molto», scrive il papà dicendosi arrabbiato perché «i genitori non erano stati avvertiti». Molti genitori però sono dalla parte di Cloe perché «questa prof – sono le parole di una mamma – ha dimostrato grande coraggio. Va sostenuta». Ieri alcuni l’hanno incontrata, ascoltata e incoraggiata. E anche il responsabile dell’Ufficio scolastico territoriale, Domenico Martino, spiega che sì, forse i ragazzi potevano essere preparati in modo diverso, ma «non ci sono elementi per provvedimenti disciplinari: i docenti si valutano per come insegnano». E Cloe che ne pensa? Alle polemiche risponde con l’arma del silenzio.