Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 30 Lunedì calendario

Il commento al campionato di Sconcerti

Credo che il Napoli sia più forte dell’Inter, ma la differenza è poca e potrebbe non incidere oggi. Il Napoli fa più punti dell’Inter dal 30 agosto scorso, seconda giornata di campionato. Questa lunga rincorsa ha portato però un solo punto di rimonta in 12 partite. Si discute molto sulla forza difensiva dell’Inter, ma in assoluto il Napoli ha subito appena un gol in più, da quel 30 agosto, anzi, addirittura uno in meno. La base della forza è cioè praticamente uguale, ma il Napoli ha una fase d’attacco molto più forte. Ha segnato il 33% di gol più dell’Inter, un’infinità. L’Inter ha un vantaggio: deve ancora sentire il peso dei gol di Jovetic e soprattutto di Icardi. Ha in sostanza una riserva aurea che il Napoli ha già in qualche modo sfruttato con il grande inizio di stagione di Higuain e Insigne. Il Napoli gioca meglio, piace di più, è armonico, equilibrato, diverso. Ma l’Inter ha un merito difficile da arginare: riesce a far giocare male anche i suoi avversari, le giochi male contro. Ti avvolge e ti spegne. Poi libera i suoi solisti. È una squadra che sui 70 metri ha un equilibrio quasi potente, si perde un po’ negli ultimi 30, ma è una squadra vera, ha perso una sola volta e non ha mai rischiato di perdere davvero nessun’altra gara. Oggi sarà la prima volta che giocherà in trasferta contro un grande avversario. La vera verifica è per l’Inter. È chiaro che Mancini sta pensando a una partita particolare, a un’idea diversa, forse mai vista. Non mi meraviglierei facesse marcare quasi a uomo Jorginho, che non è un fenomeno ma è il sistema di riferimento di tutto il Napoli. Mancini sa di avere sul campo qualcosa in meno di Sarri. Cercherà una sorpresa, tenendo conto che Sarri di sorprese non può darne. Il suo gioco è chiaro. Tocca a Mancini mescolare le carte. Mi aspetto uno fuori tra Icardi e Jovetic, più il primo del secondo. Ma è una sensazione, un voler credere di conoscere Mancini. Icardi dà un riferimento stabile al Napoli, Jovetic no. E potrebbe essere il primo ad affrontare Jorginho quando il Napoli ricomincia. Altrimenti l’idea potrebbe essere Medel molto vicino a Jorginho. Quello di cui l’Inter avrà bisogno sono sicuramente due giocatori in grado di portare avanti il pallone sulle fasce, probabilmente Perisic e Ljajic, ma i nomi dipenderanno dalla scelta iniziale tra Icardi e Jovetic. In sostanza Mancini schiererà l’Inter in base alle caratteristiche dell’avversario, pensando a un controllo pesante della partita e facendo correre le sue due ali. Questo per il primo tempo, poi scenderanno in campo gli episodi. Il Napoli ha più magia quindi più capacità di crearli. Insigne è la sua vera differenza. Higuain è il migliore, ma i suoi gol sono prassi. La differenza sono quelli di Insigne, non previsti con questa larghezza. L’altro uomo decisivo è Hamsik perché sa fare tutto e copre molte decine di metri. Ha in Allan una spalla ideale. Allan è un mediano verticale che cerca spesso la profondità, è molto veloce. In certe corse a centrocampo, in alcune battaglie e inserimenti, nella capacità di conquistare presto pallone e spazio, Allan mi ricorda un po’ Vidal. Senza dubbio è favorito il Napoli. Viene da una lunga spinta, è la squadra che per prima ha trovato se stessa e da quando c’è riuscita non ha più sbagliato un episodio. Ma l’Inter è complessa, appiccicosa, riempie l’avversario di sudore. Ci sono insomma tutti i sintomi per una grande partita. E potrebbe finire con molti gol. Quando si incontrano le difese migliori, capita siano travolte dalla forza della gara.