La Stampa, 30 novembre 2015
Caro collega, ti regalo un giorno delle mie ferie. Ecco come si fa
Anche sul posto di lavoro si possono compiere gesti di amicizia e di solidarietà verso il collega che non è visto come un nemico ma è valutato nella sua situazione di disagio. E un gesto davvero notevole è quello di cedere qualche giorno delle proprie ferie a un collega per motivi di assistenza.
Il decreto legislativo 151/2015 introduce una assoluta novità per l’Italia, mutuata da esperienze straniere (ad esempio quelle francesi).
In pratica si tratta di aiutare un collega che si trova nella necessità di assistere figli minori ammalati o disabili e ha bisogno di avere più giorni di assenza in fabbrica o in ufficio.
La novità riguarda tutti i lavoratori dipendenti, sia del settore pubblico, sia del settore privato.
Per dare corpo concreto a questa operazione di grosso spessore sociale, umano, e direi anche cristiano, sono richiesti tre requisiti.
1 – La cessione delle ferie deve avvenire solo in forma gratuita.
2 – Non si possono cedere i giorni minimi di ferie cui si ha diritto ogni anno.
E questo minimo, in base alle leggi europee applicate anche in Italia, è di ventotto giorni. Perciò l’operazione riguarda solo i lavoratori che in base al contratto di lavoro hanno più di quattro settimane. Chi ha di meno non può aiutare nessuno.
3 – La cessione delle ferie è ammessa solo per dare una mano al collega, che ha assoluta necessità di stare vicino ai figli minori, che per le loro particolari condizioni di salute (patologie gravi) hanno bisogno di assistenza e di cure costanti.
Ci sono casi purtroppo frequenti in cui alla cura del bambino, anche nei casi di ricovero, si accompagni necessariamente anche quella dei genitori che in sostanza fanno parte del piano terapeutico.
Niente gesti di altruismo nei confronti e in aiuto di qualsiasi persona, anche di chi lavora in un’altra azienda.
Infatti non si deve supporre che questo travaso di giorni di ferie possa avvenire sempre e comunque, e per qualsiasi parente o amico o collega. La cessione inoltre può avvenire dentro una ben determinata cornice quadro, per evitare che per fare del bene all’altro, l’uno faccia del male a se stesso.
Questo sistema di “welfare aziendale avanzato” si basa su questi altri due elementi.
1 –La cessione di ferie non deve ridurre i riposi settimanali cui ha diritto ogni lavoratore. In sostanza le domeniche o le altre giornate sostitutive sono sacre.
2 – Essendo una materia che riguarda il lavoro, il decreto delega i contratti collettivi a definire i modi concreti con i quali si possa al meglio svolgere l’operazione: il pacchetto dei giorni, le condizioni per averli, le regole da rispettare.