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 2015  novembre 30 Lunedì calendario

In Francia domenica si vota. Ci sono due Le Pen pronte a raccogliere il successo

Parigi. Messo ai margini un Le Pen, i francesi stanno per ritrovarsene due alla testa di regioni importanti: la leader del partito Marine Le Pen al Nord (Nord-Pas-de-Calais-Picardie), la sua giovane nipote Marion Maréchal Le Pen al Sud (Provence-Alpes-Côte d’Azur). Il sondaggio Ifop per il Journal du Dimanche di ieri conferma che c’è un solo leader nazionale in crescita, ed è Marine Le Pen; e un solo personaggio emergente a livello locale, ed è Marion, parte della stessa famiglia.
Il Front National vive l’ennesimo momento di grazia. Da mesi tutto – anche il 13 novembre – finisce per portare consensi al partito fondato da Jean-Marie Le Pen. E la dolorosa estromissione del capostipite, tra drammi famigliari e liti in pubblico, sembra non costare un voto. Anzi.
Domenica prossima i francesi sono chiamati a votare per il primo turno delle elezioni regionali, un momento cruciale del ritorno alla vita politica, messa in sospensione per qualche giorno dagli attentati e dall’effimero clima di unione nazionale che ne è seguito. La popolarità di François Hollande – pessima da tre anni a questa parte – è migliorata, il presidente ha guadagnato sette punti perché i francesi hanno apprezzato i toni empatici e sobri allo stesso tempo, e la sua capacità di reagire in modo veloce e determinato, con la proclamazione immediata dello stato di emergenza e l’intensificazione dei bombardamenti contro lo Stato islamico.
L’uomo piace di più, ma la Francia che lui ha costruito, o meglio che si è contentato di amministrare, no. Il partito socialista deve quindi attendersi l’ennesima batosta.
L’astensione è prevista al 54 per cento, un tasso enorme che colpirà soprattutto il Ps. La Francia si conferma un partito sempre più a destra, con un presidente e un governo di sinistra: i candidati estranei alla gauche raggiungono il 61%.
Il Front National raggiunge il 28% delle intenzioni di voto, guadagnando il 2% rispetto al precedente sondaggio che risale a prima degli attentati. La coalizione dei Républicains (il partito di Nicolas Sarkozy) con i centristi del Modem e dell’Udi arriva anch’essa al 28%, perdendo il 3%. Lontano dal testa a testa, il partito socialista si ferma al 22%, mentre l’insieme della sinistra radicale del Front de Gauche e degli ecologisti non supera il 12 per cento. In totale, la sinistra perde il 6% rispetto all’era pre-attentati.
Venerdì scorso Marine e Marion Le Pen si sono presentate insieme in un grande comizio a Nizza, con l’atteggiamento spavaldo ormai proprio del Front National. Dopo Nicolas Sarkozy, persino il presidente socialista François Hollande e il premier Manuel Valls sono accusati nel loro stesso campo di capitolazione di fronte alle idee del Front National, dall’improvvisa passione per il tricolore allo stato di emergenza alla durezza con i migranti.
«Il Front National ha un programma realistico e serio, ormai fonte di ispirazione persino per François Hollande», dice ridendo Marine Le Pen. La presidenza di Regione, e l’ulteriore legittimazione come leader politica credibile, si avvicinano.