La Stampa, 29 novembre 2015
Dieci mosse per preparare Roma al Giubileo
Trenta giorni fa il prefetto Tronca si è insediato in Campidoglio dopo la decadenza di Ignazio Marino. Negli ultimi giorni, nel tentativo di rendere Roma più presentabile per Giubileo, ha avviato una cosmesi cittadina partita con il blocco del bando per le bancarelle di piazza Navona. Poi un provvedimento contro risciò, centurioni e saltafila, oltre alla maxi-rotazione di 27 dirigenti nella macchina amministrativa: cambio di mansione per chi era allo stesso posto da più di tre anni, secondo un protocollo anti-corruzione. A nove giorni dall’apertura della Porta Santa restano ancora da completare interventi per cui basterebbe un’azione tempestiva, trattandosi di criticità che rischiano di sporcare la faccia che Roma offrirà ai pellegrini. Eccone dieci, uno per ogni giorno che manca più uno.
L’ingorgo perenne
Prima fra tutte la questione degli autobus turistici, spesso lasciati in sosta nel bel mezzo della strada anche di fronte ai monumenti o in doppia fila fuori dai ristoranti, in attesa che escano i clienti. Diverse forze politiche hanno chiesto più volte un divieto o un restringimento importante della loro presenza in centro storico. Restando alla viabilità c’è il problema delle corsie preferenziali, alle volte occupate da chi non ha titolo per transitarvi, rallentando gli autobus. E poi Termini, principale snodo dei trasporti. Quell’area si trasforma frequentemente in un imbuto a causa della difficoltà di transito nelle due strade che la costeggiano, via Giolitti e via Marsala.
Poi c’è la sicurezza sui mezzi, soprattutto nella metropolitana, che è ancora a livelli emergenziali. Non bastano i controlli ai tornelli, bisognerebbe estenderli alle banchine per impedire gli scippi. Nelle scorse settimane Atac ha fatto un bando du ricerca personale, ma cerca volontari: invece, servirebbero risorse.
E ci sono questioni di decoro che partono dal centro, dai rioni Parione e Regola che portano verso il Vaticano. Nell’assenza di vigilanza serale alcuni vicoli, di per sé piuttosto sporchi, diventano vespasiani. Al Celio, in faccia al Colosseo, c’è un parcheggio abusivo in piena area archeologica. Negli ultimi mesi anche l’Eur ha subito un rapido e progressivo decadimento. È uno dei quartieri che si attraversano più spesso per entrare in centro: ci sono punti in cui la spazzatura è abbandonata da mesi.
Una mano di vernice
Tornando in “zona giubilare” si va dal Lungotevere, infestato dal guano che impedisce la circolazione a piedi, al tratto di fronte al palazzo di Giustizia, territorio degli eroinomani. Siamo a 500 metri dal Vaticano. Sempre in quell’area andrebbe ripristinato il percorso per non vedenti da castel Sant’Angelo a san Pietro. Le stazioni della metro poi fanno storia a sé. Tra quelle messe peggio Ponte Lungo, ma ce ne sono parecchie che necessitano almeno di una mano di vernice, oltre alla pulizia esterna e interna dei vagoni.