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 2015  novembre 29 Domenica calendario

Le leggi speciali blindano Parigi. Cortei vietati per il Congresso sul clima

PARIGI.
Dal 26 novembre, Joël Domenjoud, deve presentarsi tre volte al giorno in commissariato. Il dirigente dell’associazione Coalition Climat è uno dei ventiquattro militanti ambientalisti finito agli arresti domiciliari in virtù dello stato d’emergenza dichiarato dal governo. La lotta al terrorismo non risparmia neanche gli attivisti ecologisti che volevano manifestare durante il vertice sul Clima. La Cop21 si apre domani in una Parigi blindata con oltre 11mila agenti dispiegati nella capitale, di cui quasi tremila a Le Bourget, banlieue nord dove si svolge il summit con 153 capi di Stato e di governo.
La sfida per trovare un accordo che possa fermare il riscaldamento climatico è accompagnata dalla scommessa di garantire la sicurezza in una città che non si è ancora ripresa dagli attentati del 13 novembre. Fino a qualche settimana fa, il rompicapo maggiore per le forze dell’ordine francesi, era l’incognita black bloc. Si doveva organizzare la gestione della “Marcia mondiale per il clima” che si annunciava imponente. Lo choc e la paura per gli attacchi terroristici hanno messo a rischio l’intero evento, ma il governo ha deciso di confermarlo. Nessuna defezione da parte dei partecipanti, anzi la lista dei leader presenti si è allungata nelle ultime ore: da Barack Obama e Xi Jinping saranno tutti presenti domani mattina per la grande apertura della Conferenza. «Sarà un momento di speranza e solidarietà» ha promesso il presidente François Hollande.
Le Bourget, dove sono attese oltre 40mila persone delle 195 delegazioni rappresentate, è a sole due fermate di Rer, la linea ferroviaria urbana, da Saint-Denis, teatro sia del triplice attacco kamikaze allo Stade de France che del blitz, pochi giorni dopo, contro il covo di Abdelhamid Abaaoud, la mente degli attentati, morto nel raid. La Conferenza sarà ospitata nel Parco delle Esposizioni, a due chilometri dal centro della cittadina. Saranno le Nazioni Unite responsabili della sicurezza all’interno del centro conferenze, una vera e propria “città effimera”, così come la chiama il sito ufficiale di Cop21. I controlli degli accessi all’area di 18 ettari – 32 sale, una sala stampa per 3mila giornalisti da tutto il mondo e un’ulteriore zona di sicurezza solo per le delegazioni (zona blu) saranno invece di competenza delle forze francesi, ancora alle prese con l’allarme terrorismo.
Per garantire la sicurezza del vertice, le autorità hanno impedito a quasi mille persone di entrare sul territorio francese. Il trattato di Schengen è sospeso almeno fino alla fine della Conferenza, l’11 dicembre, e tutti gli individui che costituiscono una “minaccia all’ordine pubblico e alla sicurezza” vengono bloccati alla frontiera. I 24 militanti ambientalisti sono stati fermati preventivamente perché definiti “contestatori radicali” e non potranno muoversi fino alla fine del vertice. Tra gli arrestati anche una coppia di agricoltori della Dordogna che tre anni avevano manifestato contro la costruzione di un aeroporto. «È inaccettabile trattarli come fossero terroristi» ha commentato Emmanuelle Cosse, segretario dei Verdi che chiede anche la creazione di una commissione parlamentare per vigilare sull’utilizzo dello stato di emergenza da parte del governo.
Il Prefetto di Parigi, Michel Cadot, ha annunciato ieri il divieto di vendita di combustibili domestici nei supermercati, dal gasolio ai carboncini per il barbecue. La “Marcia mondiale” che era prevista oggi nella capitale francese non è stata autorizzata, suscitando la protesta di Amnesty International e la Ligue des Droits de l’Homme. Alcune Ong hanno promesso di fa- re oggi lo stesso una catena umana intorno ai luoghi degli attacchi. «Non correte rischi inutili» ha avvertito la Prefettura, ricordando che la priorità delle forze dell’ordine è proteggere i cittadini. Anche la marcia prevista all’indomani della chiusura della conferenza, il 12 dicembre, è stata annullata. «In questo contesto di minacce molto elevate, la riuscita della Cop21 passa anche per la messa in sicurezza ottimale del vertice» ha dichiarato il ministro dell’Interno Bernard Cazeneuve. Insieme al sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, Cazeneuve ha invitato gli abitanti della capitale e della regione parigina a non ricorrere all’uso delle auto private oggi e domani, due giorni in cui i trasporti pubblici saranno gratuiti.
Gli attentati hanno creato un’ondata di solidarietà tra i leader: molti paesi che pensavano di essere rappresentati solo da ministri alla fine hanno mandato capi di Stato o di governo. «Non ci sono mai stati così leader concentrati in un solo posto» commentano dal protocollo dell’Eliseo. L’unico paragone è l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite che si svolge ogni anno a New York, ma in quel caso i dirigenti governativi spesso si avvicendano in giorni diversi. Domani invece il mondo intero sarà riunito a Parigi, in una città ferita dagli attentati e il cui premier Manuel Valls ripete: «Dobbiamo prepararci a nuovi attacchi».