La Stampa, 28 novembre 2015
Sicignano, il pensionato che ha ucciso il ladro nella sua villetta, si candida con Forza Italia
Giorgia Meloni e Matteo Salvini sono rimasti un po’ spiazzati dalla notizia, così come l’ala più moderata di Forza Italia: Francesco Sicignano correrà alle comunali di Milano con il partito di Silvio Berlusconi. Per chi non se lo ricordasse, Francesco Sicignano è «il pensionato di Vaprio D’Adda», l’uomo che un mese fa ha sparato e ucciso un ladro entrato nella sua villetta. Ora è accusato di omicidio volontario: secondo gli inquirenti il ladro sarebbe stato colpito mentre si trovava sulla scala esterna, non dentro casa.
Ma la vicenda è ancora tutta da chiarire e Sicignano davanti ai magistrati punta alla legittima difesa. Davanti alle telecamere, invece, preferisce la legittima offesa: «Ne abbiamo pieni i cogl... di quel branco di idioti che sono giù a Roma» (i politici); «Ma non mi rompa i cogl..» (al giornalista che gli chiedeva se è accettabile la giustizia fai-da-te); «Quel dito deve metterselo dove dico io» (a chi gli suggeriva che forse avrebbe dovuto prima sparare in aria). Legittime offese che gli hanno fatto strappare applausi negli studi televisivi dei programmi della domenica pomeriggio. Ed è forse tutto questo consenso che lo ha convinto a scendere in campo, con un programma già ben definito: «Chi viola il diritto alla proprietà deve farsi 10 anni. Chi entra in una casa in cui ci sono persone dentro 15 anni; 20 se lo fa di notte, 25 se lo fa con altri complici». Forse Palazzo Marino non sarà la sede giusta per queste battaglie e forse in molti si chiederanno perché ha scelto Milano, lui che è originario di Latina e vive a Vaprio da quasi 50 anni.
Ma il significato della candidatura è ovviamente simbolico («Vogliamo sicurezza e Francesco rappresenta questi valori» dice Fabio Altitonante, coordinatore milanese di FI), anche se ha un risvolto politico. Perché in un centrodestra che ancora non ha individuato un candidato sindaco che è uno, Forza Italia ha strappato ai concorrenti interni il candidato-simbolo. «Altro che moderati, questo è diventato il partito dei pistoleri» annota Gianfranco Librandi (Scelta Civica).
Matteo Salvini aveva cavalcato la sua battaglia in ogni emittente tv e in una manifestazione davanti al tribunale di Milano. Giorgia Meloni addirittura era andata a trovarlo a casa, seduta al tavolo della sua cucina. «Sa, io sono sempre stato un elettore del Msi». E invece alla fine se l’è preso Forza Italia. Salvini e Meloni ancora si chiedono perché. Sicignano ieri ha cercato di spiegarlo così: «Io e Berlusconi abbiamo una cosa in comune. A lui piace la gnocca, a me anche piaceva. A ’sto punto... Uè ragazzi...».