il venerdì, 27 novembre 2015
In Francia un algoritmo finisce in tribunale
Un algoritmo finisce sul banco degli imputati davanti alla struttura di controllo delle operazioni borsistiche.
Accade in Francia, dove l’Autorità dei mercati finanziari sta giudicando Euronext (la struttura che coordina le Borse di Parigi, Amsterdam, Bruxelles e Lisbona) e Virtù, società transalpina specializzata nel trading online (operazioni rapidissime di acquisto e cessione di titoli borsistici per lucrare sull’altrettanto istantanea variazione di prezzo). L’Autorità (la procedura è stata aperta dalla commissione per le sanzioni che ha chiesto quasi 10 milioni di risarcimento ai due convenuti) accusa Virtu (e ritiene Euronext corresponsabile) di aver invaso la Borsa di Parigi, tra il 21 luglio e il 2 settembre 2009, con 313 milioni di messaggi sia di acquisto che di vendita, elaborati da un algoritmo e modificati o annullati ogni volta in meno di 10 millesecondi.
Lo scarto tra i prezzi, seguiti attraverso cinque diverse piattaforme di trading online, giocava su una differenza di un centesimo di euro e riguardava 27 titoli borsistici. Secondo l’Autorità dei mercati finanziari francese. Virtu (con l’accondiscendenza di Euronext) avrebbe così alterato in maniera esponenziale la percezione che gli altri operatori avevano dell’andamento della Borsa.