Sette , 27 novembre 2015
Storia del condominio più famoso al mondo, dove hanno vissuto Yoko Ono, Lauren Bacall e Judy Garland e dove hanno sbattuto la porta in faccia a Madonna e Cher
Per il grande pubblico è, soprattutto, l’edificio dall’aspetto un po’ spettrale che ha fatto da sfondo a un film dell’orrore, Rosemary’s Baby di Roman Polanski, e davanti al quale 35 anni fa fu assassinato John Lennon. Ma nel Dakota, il lussuoso condominio dal cupo stile gotico che si affaccia su Central Park West, nel cuore di Manhattan, ogni angolo ha qualcosa da raccontare. Aneddoti finiti in un libro appena pubblicato, scritto da Andrew Alpern, che ripercorre la sua storia, fin dalla costruzione nel 1881 quando l’edificio veniva ammirato dai newyorchesi non solo in quanto residenza “esclusiva”, ma anche per una nuova meraviglia tecnologica: l’ascensore elettrico. Qui hanno abitato grandi industriali (gli Steinway, proprietari di una celebre fabbrica di pianoforti), artisti come Leonard Bernstein, l’attrice Lauren Bacall e anche figli e nipoti di re Feisal d’Arabia. Yoko Ono, la moglie di Lennon, vive ancora qui, in un appartamento al settimo piano. E tanti altri, da Boris Karloff a Judy Garland. La Bacall, scomparsa di recente, viene ricordata come l’inquilina più turbolenta: in lite coi vicini perchè volle installare dei grossi condizionatori d’aria, violando le rigidissime regole condominiali. Sì perchè per abitare nel Dakota non basta essere ricchi (100 appartamenti il cui valore medio è di sette milioni di dollari, mentre il più caro è sul mercato per 27 milioni): bisogna anche essere “approvati” dagli altri condomini che sono estremamente selettivi ed esigenti. La lista delle “star” respinte (Cher, Madonna, Billy Joel) è più lunga e altisonante di quella delle “celebrity” che hanno potuto chiamare il Dakota “my home”.