Sette, 27 novembre 2015
Erdogan e l’ultimo attacco alla libertà di brindisi
Recep Tayyip Erdogan beve solo ayran e così vorrebbe facessero tutti i turchi. Non fosse che molti di loro preferiscono il raki, l’acquavite che è bevanda nazionale, allo yogurt diluito con l’acqua e insaporito con il sale. Due anni fa il Parlamento ha approvato una legge che riduce la vendita e la pubblicità di alcolici, ma la parte laica della società non vuole sottomettersi alle imposizioni del partito islamista al potere. L’ultimo attacco alla libertà di brindisi è arrivato quando il governatore provinciale ha cancellato l’annuale Festival mondiale del raki, che avrebbe dovuto tenersi a metà dicembre ad Adana, la città che vanta come specialità gli spiedini di kebab (ottimi accompagnati dalla grappa). Le organizzazioni religiose musulmane hanno bollato la sagra come una disgrazia, ma le loro petizioni via Internet restano meno popolari di quella lanciata dai cultori del raki (e dai protettori delle libertà personali) che in poche settimane ha raccolto quasi 5 mila firme.