Libero, 27 novembre 2015
Per girare l’ultimo film Leonardo DiCaprio ha dormito dentro una carcassa di animale
Uscirà il 25 dicembre negli Stati Uniti, e nel resto del mondo l’8 gennaio 2016, l’attesissimo nuovo film con Leonardo DiCaprio, The Revenant, in italiano Revenant – Redivivo, regia di Alejandro G. Iñárritu. Leo ha appena dichiarato quanto sia stato duro girarlo. «È il film più difficile che abbia mai fatto», ha detto, raccontando di avere anche «dormito dentro una carcassa di animale». Esperienza che per altro non è stata nemmeno la peggiore: «La difficoltà vera è stato il freddo, abbiamo girato a meno 15 gradi».
Il film traspone sullo schermo il romanzo omonimo di Michael Punke, e racconta la storia reale di Hugh Glass, cacciatore di pellicce che nel 1823 viene derubato e abbandonato dai suoi sodali che lo credono insalvabile dopo l’attacco di un orso (gli ammazzano anche il figlio), e invece percorre da solo e sotto shock centinaia di chilometri per riacciuffare gli infami e vendicarsi. Anche Iñárritu non ha fatto mistero del fatto che più che di ripresa si è trattato di un’impresa: «Io mi sento il vero redivivo, ma pure un idiota, sono messicano, un uomo dei tropici in mezzo alla neve...».
Alla fine, comunque, la ripresa-impresa è stata portata a termine. E per una prova recitativa del genere – c’è chi non riesce a dormire nemmeno accanto al corpo dell’amante appena copulato, figurarsi appisolarsi dentro un animale morto – Leonardo stavolta meriterebbe quell’Oscar che ancora non ha vinto. Troppe nomination rimaste tali stanziano nella sua biografia professionale. Clamoroso è stato il caso degli Oscar 2015: nominato miglior Attore protagonista per un filmone assoluto come The Wolf of Wall Street, nel quale aveva dimostrato un talento sovrumano (la lunga scena della mezza overdose di Quaalude, tra le altre), eravamo tutti convinti che avrebbe avuto la statuetta, ma nisba.
La ottenne Matthew McConaughey, che per Dallas Buyers Club era dimagrito fino a ridursi a uno scheletro. Non furono pochi i fan di Leo (noi per primi) che per un momento desiderarono di ridurcelo letteralmente, così da fregargli la statuina dalle grinfie e darla a Leonardo all’urlo di «Giustizia è fatta!». E proprio mentre eravamo qui a dirci che per The Revenant Leonardo sarà senza dubbio nominato e vittorioso, ecco profilarsi all’orizzonte un probabile antagonista, il cui sforzo fisico potrebbe far sembrare il sonno di Leo in una carogna e il freddo micidiale una passeggiata per signorinette: Chris Hemsworth... Stavolta è stato lui a sottoporsi a una trasformazione corporea pesantissima, passando dal muscolosissimo Thor degli Avengers Marvel a marinaio dal peso di anoressico nel nuovo film di Ron Howard, Heart of the Sea – Le origini di Moby Dick. «Abbiamo perso la testa, a furia di pesarci ogni giorno. Immaginate 15 tipi massicci in mare che parlavano solo di dieta, e di chi avesse perso più peso, e di chi sembrasse davvero magro. È assurdo!», ha dichiarato Chris, e ha postato sul suo profilo Twitter una foto che lo ritrae durante le riprese, magro come un chiodo e coi capelli più rovinati di uno che ha pestato un filo elettrico. Scoperto.
È ufficiale: ormai i divi devono affrontare le peggiori prove per interpretare film. Hugh Jackman, lo smagliante e muscoloso Wolverine dell’omonimo film per diventare Jean Valjean nei Miserabili sembrò essere stato tenuto a digiuno mesi, poi in ammollo nell’acido e infine impanato nell’immondizia. Michael Fassbender per Hunger perse quasi 20 chili. Aveva invece accumulato forse quintali di muscoli Jake Gyllenhall per interpretare la parte del campione di boxe in Southpaw. Idem Jared Leto, che per Chapter 27 è ingrassato di addirittura 30 chili. Persino Sylvester Stallone, il corpo più scolpito della storia del cinema, per Cop Land rinunciò alla consueta forma costruita in palestra e accumulò una notevole pancia. Ma il caso più emblematico è quello di Christian Bale, che per l’Uomo senza sonno diventò magro come un palo, poi si trasformò in una montagna di rocciosi muscoli per Batman, quindi ingrassò come Poldo di Braccio di Ferro per American Hustle.
Lo scriviamo ora che le nomination sono ancora distanti e non lo rinnegheremo: potrà arrivare anche un uomo che per interpretare una donna (o viceversa) si sia sottoposto all’operazione chirurgica di cambio del sesso, noi non vogliamo sentir ragioni. Abbiamo già stilato il testo della petizione che caricheremo sul sito change.org se Leo non avrà nomina e conferimento dell’Oscar per The Revenant. Diamine: esiste anche un merito diacronico, cioè accumulato nel tempo. Deve esistere. E se non esiste, spiegheremo che deve esistere.