Libero, 27 novembre 2015
La Metro di Roma continua a fermarsi, nonostante Tronca
Roma da Terzo Mondo: cambia l’inquilino del Campidoglio, ma non cambiano i problemi. Ieri ferma di nuovo la Metro B, con scene di panico e banchine prese d’assalto dai pendolari. Silurato Ignazio Marino, da Milano è arrivato il super prefetto Francesco Paolo Tronca, che è stato anche capo dei vigili del fuoco e ha fama di duro e di uomo che risolve le emergenze. Peccato che da un mese a questa parte, Tronca o Marino, sulla linea B della metropolitana sia sempre la solita giostra: sai quando sali, ma non sai quando scendi e se mai arriverai a destinazione.
Alle 8.30 l’inghippo quotidiano, quello che ti fa imprecare prima ancora di cominciare la giornata di lavoro, per giunta acuito dalla tensione degli allarmi terrorismo e della paura di altro che non sia solo un guasto tecnico, come invece è stato all’inizio tra le fermate Bologna-Laurentina. L’Atac, l’azienda del trasporto capitolino, ha però rassicurato con il suo zelante sistema informatico che si chiama InfoAtac: «Metro B, ritardi per ridotto numero di treni circolanti rispetto al programmato». In sintesi: pensavamo bastassero meno convogli, invece c’è troppa gente che usa i mezzi pubblici di giovedì mattina nella Capitale. Colpa dei tanti pendolari, dei troppi turisti, di chi preferisce lasciare il mezzo privato e usufruire di quelli pubblici, o di una mancata organizzazione dell’azienda che non riesce a rispondere a tutta la domanda?
Poiché la storia si ripete oramai almeno una volta a settimana, converrebbe che il Comune, da cui l’Atac dipende, risolvesse il disagio e dove Marino non è arrivato, ci provasse almeno il nuovo super commissario Tronca che ha appena stroncato i centurioni e parcheggiato i risciò in nome della sicurezza urbana e del decoro della città. Le scene di ieri, filmate dai videofonini, postate sui social network, riprese dalle telecamere sulle banchine di Termini, danno un’immagine di Roma invivibile, totalmente impreparata ad affrontare il Giubileo che incombe, e figuriamoci l’Isis. Fortuna che i romani sdrammatizzano, anche se qualcuno, ormai, dà prova di non poterne davvero più. «È stato un inferno», racconta una signora. «A un certo punto non ci si riusciva più a muovere sulla banchina tanti eravamo. Non si capiva nulla, nessuno ci avvisava. Ho aspettato un po’ e poi sono andata via cercando un autobus. E che l’ho trovato? Macché era strapieno, non si riusciva ad entrare».
Oltre al guasto della metro, infatti, si dà il caso che ieri fosse anche il quarto giorno di sciopero del trasporto pubblico locale, per cui rari mezzi di superficie, code e attese snervanti. La sera prima Tronca ha provato a mediare con i sindacati e a scongiurare le agitazioni e il blocco del traffico, ma gli autisti lamentano i mancati pagamenti e hanno deciso di paralizzare la città: per loro sindaco o commissario pari sono. Gli scioperi proseguono.
Si sperava, quindi, che in assenza di bus, almeno la metropolitana potesse funzionare a dovere. Invece niente. Al punto che si è perfino sfiorata la rissa alla fermata Quintiliani, praticamente nel nulla, con i passeggeri talmente inferociti che hanno provato a menare il macchinista scampato all’aggressione solo grazie all’intervento dei militari di pattuglia nella stazione.
Disagi anche nel pomeriggio sulla Roma-Lido che porta a Ostia e sulla linea A, la più battuta della metro. Pare che alla stazione di Porta Furba un gatto abbia messo in crisi i controllori: non voleva scendere dal treno. Sfottò in Rete sul #gattokamikaze salito a bordo.
Per il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, che ieri ha incontrato i residenti del municipio IV (e ha annunciato che non sarà prorogato il bando per il centro degli immigrati a Casale di San Nicola), «il tema dei trasporti nella Capitale è l’emergenza delle emergenze. La città ha una rete infrastrutturale inadeguata», ha detto Gabrielli, «una metropolitana di 53 chilometri contro i 96 di Milano e i 400 di Londra e problemi per il trasporto di superficie sia strutturali sia per le condizioni delle strade». Per cui urge correre ai ripari. Intanto tra i romani c’è chi la prende con ironia:«#MetroRoma pronta per #Giubileo La Porta Santa dei pendolari è quella che ti si apre davanti quando passa la #MetroB», ha scritto un passeggero su Twitter. «Qua più che Tronca servirebbe Harry Potter per risolvere lo scempio continuo dei mezzi pubblici romani!».