Corriere della Sera, 27 novembre 2015
Kate Hudson, ritratto di una mezza italiana di Los Angeles che ama la moda, il Negroni e i rigatoni. E prima di mangiare scansiona i cibi con un’app
Star del cinema e della tv, splendida 36enne. L’ammirazione di mezza America per la sua bellezza, la sua capacità di fare tendenza, di interpretare la moda e di essere anche una sorta di regina del fitness con Fabletics, la sua linea di abbigliamento per l’esercizio fisico, e i suoi siti e le «apps» per stare in forma. Ma anche la sfida di dividersi tra il set e il ruolo di mamma single, dopo la separazione dal leader del Muse, Matt Bellamy. Kate Hudson si appresta a girare un nuovo film, la storia del grande attore teatrale e autore satirico Richard Pryor, insieme a Eddie Murphy e Oprah Winfrey. «Sarà dura», confessa in questa intervista in una suite in cima allo Standard, l’hotel più modaiolo del Meatpacking District di Manhattan, a picco sulla Highline, la ferrovia sopraelevata abbandonata che è stata trasformata in un parco pubblico lungo un miglio e mezzo. «Cerco di passare coi miei ragazzi tutto il tempo libero dalle lavorazioni – racconta Kate – ma a volte il set è a ore di volo da casa. Problemi ce ne sono, ma non mi fascio la testa. Niente angosce, si supera tutto: è il mio mantra. Con Matt è rimasto un bel rapporto, cerchiamo di non far sentire contraccolpi ai nostri ragazzi. E con mio fratello ci aiutiamo reciprocamente anche nella gestione dei figli. Certo, facendo l’attrice è tutto più complicato, ma è il mestiere che ho scelto io, inutile lamentarsi. Se avessi voluto una vita tranquilla, avrei fatto altro».
Il vestito come armatura
Sempre contesa da Armani, Versace e altri stilisti, Kate ama molto la moda: «Adoro i vestiti, ma per me non sono solo un fatto estetico. Sono l’armatura con la quale affronto la vita. Nel vestito che scegli c’è anche la motivazione di quello che stai facendo in quel momento, il modo in cui vedi il mondo, l’umore che avevi quando ti sei alzata e sei andata nel guardaroba».
Ma com’è cambiato il rapporto di una donna col suo corpo dai tempi di sua madre, l’attrice Goldie Hawn, ad oggi? «Mamma ha compiuto 70 anni qualche anno fa. La sua generazione, quella degli anni Sessanta, è quella dell’amore libero, del falò dei reggiseni. Libertà conquistata e ostentata, fino all’estremo. Io ero appena nata, ma so che mamma era molto libera nel suo modo di esprimere la sua sensualità e anche la sua sessualità. Non un’espressione estetica, era più un’affermazione. Negli anni Novanta è cambiato l’ideale di donna, si sono imposti modelli più legati ai canoni estetici. Per me l’aspetto ideale è quello che fa sentire ognuna di noi più a suo agio, più in pace con se stessa. Valorizzando quello che sei. Accettandoci per come siamo, senza stress».
Negroni & rigatoni
Kate predica il fitness, spiega ai suoi seguaci come essere severi con se stessi nel rispettare i programmi di lavoro in palestra. In genere chi segue regole ferree per restare in forma è austero anche quando mangia e beve. La Hudson, invece, presentando il calendario Campari 2016 del quale è protagonista, confessa che le piace bere: si appassiona alla cultura del vino, ama fare cocktail, adora il Negroni. Come si concilia con la sua immagine healthy ? «Se è per questo – ride Kate – non solo amo bere ma mi piace anche mangiare bene. Ieri ero nel mio ristorante italiano preferito a New York. Fanno dei rigatori straordinari. Non ha senso andarci senza mangiarli. Io sono così: Negroni e rigatoni. Non mi faccio prendere dall’ossessione del fit. Ma sto anche attenta. Mi coccolo ma non esagero. Mi prendo qualche libertà una sera, recupero il giorno dopo. E so sempre quello che metto dentro il mio corpo, quanto vale in termini di calorie. In una delle mie app c’è addirittura uno scanner che legge il codice a barre del cibo che mangiamo. Certo, non c’è un bar code per un piatto di rigatoni. Lì è tutto autocontrollo».
La mia Italia: Sicilia e Firenze
Negroni e rigatoni, è questa la sua Italia? «Veramente io sono mezza italiana, anche se sono stata poco nel vostro Paese», racconta Kate. Il padre, Bill Hidson, è di madre siciliana: ha divorziato dalla moglie, Goldie Hawn, quando lei e il fratello Oliver erano molto piccoli. Non li ha visti per 30 anni, i rapporti di Kate col padre naturale sono pessimi. «Ma qualcosa nel mio dna deve essere rimasto. Sono andata di recente a conoscere la Sicilia ed è stata, per me, una rivelazione: splendida. So che molta gente, anche del Nord Italia, non è d’accordo, ma sbagliano. Tutto straordinario: luoghi, atmosfera, cibo. Poi mi sono innamorata di Firenze. Pura felicità». Cos’è per lei, un’attrice ammirata, di successo, la felicità? «È un’esperienza soggettiva. Ci sono persone estroverse che sembrano sprizzare gioia da tutti i pori ma, in realtà, non sono felici. Lo sono di più tante persone introverse che conosco. Per me felicità è, soprattutto, liberarsi dalla paura. Non credo che gli esseri umani siano predisposti per essere felici. Siamo combattenti nati, siamo animali. E, nella nostra lotta costante, siamo divorati dalla paura. Chi riesce a liberarsene può provare a essere felice. Per molti è una sfida immane, disperata. È anche una cosa che si apprende per gradi».
C’è solo Hillary
«C’è gente che ogni giorno si sveglia ed è pronta a conquistare il mondo. Beati loro. Per me non è così. Mamma mi ha insegnato ad avere coscienza di me stessa, non puoi pretendere di sentirti al massimo sempre». Una consapevolezza nella quale c’entra la scelta del buddismo? «Me la attribuiscono, ma non lo sono. Mamma e mio fratello sono buddisti. Io non sono molto religiosa. Sono nata ebrea ma papà era cattolico. Sono cresciuta nelle tradizioni più che in una visione chiara di Dio. L’hanno lasciata alla mia scoperta. E io sto facendo lo stesso coi miei figli». E le sue scelte politiche? Nel calendario che ha fatto per la Campari il gioco è che lei interpreta due candidate alle elezioni presidenziali, destra e sinistra. «Sono sempre stata democratica. Per me Hillary Clinton è l’unica in grado di governare con competenza questo Paese».