Corriere della Sera, 27 novembre 2015
Il fenomeno Adele. Tre milioni di dischi venduti in una settimana
Il muro dei 3 milioni è caduto. I dati ufficiali, con il conteggio all’ultima copia, arriveranno domenica, ma «25» di Adele è già un disco da record: negli Stati Uniti è il più venduto nella settimana di debutto dal lontano 1991, da quando cioè esistono le rilevazioni ufficiali Nielsen. Ha superato gli *NSYNC che nel 2000 avevano sfiorato i 2,5 milioni con «No Strings Attached». Risultato ancora più sorprendente vista la crisi del mercato degli ultimi 15 anni. Oggi è giornata delle classifiche di vendita in tutto il mondo, e gli addetti al lavoro prevedono «25» al numero 1 in decine di Paesi, Italia compresa.
Sull’onda dell’Adele-mania, la cantautrice inglese ha annunciato ieri il tour mondiale. Partirà il 29 febbraio da Belfast e arriverà in Italia per due date, il 28 e il 29 maggio all’Arena di Verona. Tutti pronti al clic, le prevendite si apriranno il 4 mattina (con due giorni di anticipo per i membri di adele.com) ma si annuncia un sold out in pochi minuti. La 27enne ha svelato il progetto sui social. In piedi davanti alla cartina dell’Europa, mette in fila una serie esilarante di errori e papere.
È il nuovo corso di Adele, l’operazione simpatia. Che serve a compensare l’immagine di una che va ascoltata con un pacchetto di fazzolettini a portata di mano e che sembra una signorina snob dell’alta borghesia. L’altra sera al Tonight Show di Jimmy Fallon, uno dei talk più seguiti negli Usa, ha cantato «Hello» accompagnata dai The Roots che suonavano strumenti giocattolo. Nei giorni scorsi è andato in onda uno speciale della BBC in cui c’era un concorso di sue imitatrici. Naso e mento finti, nome d’arte Jenny, si è mischiata alle altre concorrenti. Appena ha iniziato a cantare tutti hanno capito che era l’originale. Eh sì, perché la forza di Adele è proprio la voce. Quel timbro unico che, per dirla con la Settimana Enigmistica, vanta innumerevoli tentativi di imitazione. Una voce pulita e cristallina, capace di portarti emotivamente dove vuole. Il suo campo resta quello dei sentimenti feriti. Che siano quelli tragici di «21», il disco che le ha dato lo status di star globale raccontando le pene di una ragazza lasciata dal grande amore della vita. In queste 11 nuove canzoni il tema dominante sono gli amori finiti ma Adele guarda al passato con distacco e serenità. La ragazza sta bene nel cuore: ha messo su famiglia e ha un figlio di 3 anni. E anche nel corpo: dopo un’emorragia alle corde vocali ha deciso di curare fisico e alimentazione per «mantenere la voce in perfetta forma» anche se trova «fastidioso» parlare di dieta «perché agli uomini queste domande non vengono fatte così spesso».
Tutti vogliono la sua musica. Il video del primo singolo «Hello» si avvicina ai 500 milioni di clic, è il secondo più veloce di sempre (dopo «Gentlemen» di Psy) a superare i 100 milioni di visualizzazioni. In radio non è difficile incappare nelle note della ballad: in Italia questa settimana è la quarta (circa 1.600 passaggi, dati EarOne). A certificare il successo, ecco le parodie del video: quella di Ellen DeGeneres, star della tv americana, che si immagina al telefono con un’Adele sconfortata e quelle dei Muppets con Miss Piggy al suo posto e la rana Kermit nei panni dell’ex.
Chi vuole andare oltre «Hello» deve comprare l’album. Le tracce caricate illegalmente su YouTube vengono immediatamente rimosse o private dell’audio. Niente da fare nemmeno con lo streaming. Adele non ha concesso i diritti a Spotify, Apple Music e alle altre piattaforme. Negli Stati Uniti ci sono web radio, come Pandora, ma non sono servizi on demand: ascolti quello che sceglie un algoritmo. E se fosse anche per questo razionamento che il muro dei 3 milioni è crollato? Il dibattito sul valore dello streaming continua.