il Giornale, 26 novembre 2015
Consigli a uno studente che ha appena ricevuto i 500 euro di Renzi
Matteo Renzi due giorni fa ha annunciato che 55mila studenti diciottenni potranno usufruire di un bonus di 500 euro da spendere in teatri, musei, concerti e cultura. Lasciamo agli economisti valutare i benefici, le ricadute sociali, ed eventualmente i limiti di tale decisione. Da giornalisti proviamo a trasformare la teoria in pratica. Ammettiamo che un ragazzo, in uscita da un liceo o da un corso di scuola media superiore, decida di utilizzare la somma in libri, essendo il libro tra i prodotti culturali quello più duraturo. Cinquecento euro sono un bel gruzzoletto per iniziare una biblioteca di base, una cifra che molti italiani (anche adulti) non hanno mai pensato di investire, né hanno investito in prodotti editoriali. Ma visto che in Italia ogni anno vengono pubblicati 60-70mila titoli, tra novità e ristampe, potendone acquistare solo una trentina, è chiaro che bisogna operare delle scelte (anche dolorose).
Senza pretendere di consigliare la biblioteca perfetta (leggere è un’avventura che ognuno compie in solitaria) alcune indicazioni potrebbero servire a far fruttare gli zecchini di Renzi. Innanzitutto nessuna edizione «di lusso» (per quelle ci sarà tempo), ma buone edizioni economiche/tascabili (con un’eccezione, lo Hobbit vale la pena comprarlo in tomo illustrato e resistente, visto che sarà parte dell’asse ereditario), e niente libri che si presume uno studente abbia già incontrato a scuola, la Divina Commedia, I promessi sposi, le poesie di Leopardi (anche se lo Zibaldone..), Pirandello, Svevo (si spera), un po’ di Calvino (ma forse è il caso che legga le Lezioni americane), Shakespeare (certo non tutto, ma almeno Macbeth e il Riccardo III)...
Sia chiaro. Nessun intento paternalistico-pedagogico (per quello bastano genitori e professori). Solo consigli disinteressati. Qualcosa che è molto meno di un canone, qualcosa in più di un semplice gioco giornalistico. Poi, ognuno, può sostituire a piacere. Ma attenzione, senza sforare il budget.
Partiamo dall’arte. Possono bastare, per la pittura antica, Le vite dei più eccellenti pittori, scultori e architetti di Giorgio Vasari (l’edizione integrale Newton Compton costa appena 9,90 euro) e per il contemporaneo, di Donald Thompson, Lo squalo da 12 milioni di dollari (Mondadori): serve a capire perché qualche giorno fa un Modigliani è stato battuto 170 milioni di dollari, e perché in proporzione Damien Hirst costa più di Caravaggio.
Per innamorarsi della poesia puntiamo su Iosif Brodskij, di cui consigliamo però non un testo in versi bensì in prosa (poetica), cioè Fondamenta degli Incurabili, il più bel libro mai scritto sulla città più poetica del mondo, Venezia. E, da italiani, l’opera completa di Eugenio Montale (negli Oscar costa 17 euro). Avessimo qualche soldo in più, si potrebbe anche mettere nel carrello le Lezioni su Sheakspeare di W. Hugh Auden (niente di accademico, Auden parlava a braccio ed era un «prof» capace di incantare). Ma in effetti, 32 euro (edizioni Adelphi) sono tanti... Poi ci sono i classici, e qui ogni consiglio è opinabile. Tentiamo lo stesso e diciamo: Moby Dick (noi siamo ancora per la «vecchia» traduzione di Cesare Pavese, la trovate da Adelphi a 14 euro), il Don Chisciotte, che nel 2002 una giuria di 100 scrittori di 50 Paesi ha eletto «the world’s best work of fiction» di tutti i tempi (azzardiamo una spesa sopra la media: l’edizione Bompiani con testo spagnolo a fronte a 30 euro); Alla ricerca del tempo perduto (la trovate in un unico volume Einaudi di 2.340 pagine, che è scomodo, ma costa solo 55 euro), e poi i racconti di Kafka, I fratelli Karamazov e 1984 di George Orwell: tutti volumi tascabili da 10-12 euro.
Questo per imparare a leggere. Per imparare a scrivere, invece, selezionando al massimo, nella nostra immaginaria biblioteca trovano posto gli articoli di nera di Buzzati (c’è un cofanetto Mondadori a 19 euro); gli elzeviri che Emilio Cecchi raccolse sotto il titolo Pesci rossi (Elliot lo ha appena ripubblicato a 12,50 euro); e i classicissimi Hemingway e Fitzgerald, prima i racconti e poi se avanzano soldi i romanzi. E chiediamo scusa, piangendo, a Truman Capote (il Meridiano con tutte le opere costa troppo: 60 euro).
Per capire l’Italia semplificando, bastano Prezzolini e Longanesi. Del primo si raccomanda il Codice della vita italiana, del secondo, tra i tanti libri possibili, il delizioso Ci salveranno le vecchie zie. Per capire gli uomini (e se stessi), invece, serve qualche titolo in più. Lo scaffale, robusto, deve contenere almeno il Dizionario filosofico di Voltaire, i Pensieri di Pascal (ottima l’edizione Bompiani con testo francese a fronte) e i Saggi di Montaigne. Per gli incontentabili, un testo di Emil M. Cioran, ad esempio Sillogismi dell’amarezza (che, ad avere un bonus più alto, si potrebbe temperare con gli aforismi di Karl Kraus). A proposito. La vita va presa anche con un po’ di humor. Imprescindibili, in questo caso, il Dizionario dei luoghi comuni di Flaubert (un libro immenso che costa solo 4,90 euro in Bur), e Allegro ma non troppo. Le leggi fondamentali della stupidità umana del nostro Carlo M. Cipolla.
Meno scontati per chi crede che ci siano solo i libri di Volo, Camilleri e Erri de Luca, due giganti della nostra letteratura novecentesca. Un maestro riconosciuto, cioè Carlo E. Gadda (dovendo scegliere un titolo, diciamo L’Adalgisa) e uno un po’ meno celebrato: Guido Morselli (optiamo, visto l’attualità, per Roma senza Papa). E ora, cosa manca? La politica (qui bastano i Pensieri liberali di Karl R. Popper e la riflessione sul potere di Carl Schmitt, Terra e mare e, al massimo, per chi vuole fare la rivoluzione in solitudine, Il trattato del ribelle di Jünger), il cinema (sono sufficienti le conversazioni tra Francois Truffaut e Hitchcock) e la fotografia, per capire cosa facciamo quando scattiamo un selfie (imprescindibile Roland Barthes e il suo Camera chiara).
E siamo arrivati a 500 euro virgola 20 centesimi. Confidiamo in un piccolo sconto del libraio