La Stampa, 26 novembre 2015
Un rover italiano camminerà su Marte
È stata battezzata ExoMars, da «exobiology», il termine che indica la biologia al di fuori della Terra. E infatti questa missione, presentata a Cannes, sarà straordinaria. Nella logica e negli obiettivi: l’Esa, l’Agenzia spaziale europea, assieme all’agenzia spaziale russa invierà due sonde in direzione Marte, sfruttando due «finestre» di lancio. Nel marzo 2016 e poi nel maggio 2018. Obiettivo: trovare forme di vita.
Una spedizione internazionale, ma molto italiana, visto che la partecipazione del nostro Paese vale il 33% del totale. La prima delle due sonde è quasi pronta. Partirà il 14 marzo da Bajkonur, nel Kazakhstan. Ora, però, ExoMars 2016 si trova negli stabilimenti di Cannes della Thales Alenia Space, dove viene sottoposta agli ultimi test. «Arriverà puntuale all’appuntamento di ottobre in orbita marziana: basterà aumentare un po’ la potenza dell’ultimo stadio del Proton», spiega Walter Cugno, che dirige il programma ExoMars per Thales Alenia Space Italia, capo commessa del programma industriale.
La sonda è stata, infatti, sviluppata a Torino, in entrambe le sue componenti: il modulo orbitante, detto «Tgo» (Trace gas orbiter), che dovrà orbitare attorno al Pianeta Rosso per fare una mappa dei gas atmosferici, e il modulo «Edm». Questo dovrà fare atterrare un laboratorio meteorologico fisso, battezzato «Schiaparelli», in onore del celebre astronomo italiano.
«A differenza della Mars Express, operativa dal 2004, questa missione è una sfida, perché guidiamo il programma e perché gli obiettivi scientifici e la complessità sono al top», aggiunge Donato Amoroso, ad di Thales Alenia Space Italia. Ma il momento più emozionante sarà nel 2018, quando la seconda sonda porterà un rover sul pianeta. «L’abbiamo sviluppato con i russi e lo collauderemo a Torino al Centro Altec: con questo mezzo cercheremo possibili forme di vita».
Grazie al supporto dell’Asi, l’Agenzia Spaziale Italiana, l’industria italiana si è mobilitata: la Selex ES ha sviluppato la trivella del rover, che perforerà le sabbie marziane, mentre la Aero Sekur ha realizzato il paracadute per «Edm». «Siamo stati puntuali – sottolinea Cugno -. Nonostante varie vicissitudini, a cominciare dal ritiro della Nasa dal programma originario con l’Esa, abbiamo rispettato i tempi. Ed eccoci pronti all’impresa».