La Stampa, 26 novembre 2015
Ad Asti danno la caccia al fantasma di Umberto II. Davvero
Elegante ed educato, come si conviene a un re. In tre occasioni, probabilmente quattro, sarebbe comparso all’imbrunire nella centrale piazza San Secondo chiedendo informazioni. Nulla di strano se non che a vagare nel municipio di Asti e dintorni sarebbe un fantasma. Proprio così. E non un comune mortale – con licenza parlando – visto che lo spettro in questione pare essere quello di Umberto II di Savoia, il «re di maggio», ultimo sovrano d’Italia. A caccia di indizi, ieri mattina e non a mezzanotte come a un profano verrebbe da pensare, sono arrivati in città gli «acchiappafantasmi» del National Ghost Uncover.
L’associazione ha sede a Riccione ed è presieduta da Massimo Merendi, consulente che vive tra la Romagna e il Principato di Monaco: con altri 85 iscritti, metà scettici, dal 2010 documenta e censisce presunti avvistamenti e apparizioni. Del resto il lavoro pare non mancare: 1860 le segnalazioni (alieni compresi) pervenute. In genere, a manifestarsi sembrano essere illustri personaggi storici: da Federico II di Svevia avvistato a Bari, a Francesco Morosini 108º doge della Repubblica di Venezia intercettato in laguna. Ad Asti si sarebbe presentato invece Umberto II. Quattro gli episodi segnalati – l’ultimo poche settimane fa – con versioni ritenute concordanti ma non prive di contraddizioni e refusi storici. In Umberto II, in abiti borghesi, nell’androne del municipio, nel 2011 si sarebbe imbattuto un dipendente comunale: «Il testimone ha fatto riferimento a Umberto di Savoia che si è presentato come Principe di Napoli, titolo che apparteneva invece al padre – ammette Merendi – È descritto come una figura imponente, più del naturale, ha chiesto indicazioni su una antica famiglia proprietaria di un palazzo nel vicino corso Vittorio Alfieri». Fornendo tra l’altro il vecchio numero civico, come confermano tre donne, tra cui la moglie di un consigliere comunale: pochi metri più in là rispetto la prima apparizione, sostengono di aver scorto un’ombra nell’agosto 2012, sempre attorno alle 20.
Nessuna notizia del fantasma fino al 4 settembre scorso quando, sempre davanti al municipio, una commerciante ed un amico albese, avrebbero incontrato una «nebulosa». Infine, ai primi di novembre, una donna ha raccontato di aver avuto un breve dialogo in un ufficio del Comune con il «re di maggio», che negli Anni 30 assistette ad una corsa del Palio. Incontri segnalati da uno degli interessati all’associazione: aperto il fascicolo e raccolte le testimonianze, ieri in camice bianco, il presidente Merendi ed un collaboratore hanno compiuto rilevamenti il cui esito è top secret. «Ma chiederemo il consenso agli eredi della famiglia astigiana per sistemare nel palazzo un totem con telecamere», spiega. Già, perchè Umberto avrebbe annunciato una sua nuova venuta ad Asti: «Esattamente il 13 giugno, data in cui nel 1946 volò in esilio». I fantasmi, dunque esistono? Merendi sorride beffardo, senza sciogliere eventuali dubbi: «Se non ci sono foto o non esistono o non si possono immortalare».