la Repubblica, 26 novembre 2015
Via i centurioni dal Colosseo per il Giubileo. Lo ha deciso il commissario Tronca: «Molestano i turisti»
Niente più foto con i finti centurioni armati di elmo e di scudo, sullo sfondo delle rovine imperiali. Via i bagarini anti-fila che vendono, rincarati, i biglietti d’ingresso ai più celebri monumenti romani. Proibiti i risciò che da qualche tempo hanno preso a trasportare i turisti per i vicoli del centro storico. Danno fastidio. Sono insicuri. Fanno concorrenza sleale. Soprattutto restituiscono, alla vigilia del Giubileo, l’immagine di una città degradata.
Non c’era riuscito nessuno. Neanche l’ex sindaco Ignazio Marino, che giusto in questi giorni paventava, dopo la sua dipartita dal Campidoglio, il ritorno dell’Urbe all’illegalità diffusa. E invece, con due ordinanze firmate nel tardo pomeriggio di ieri, il commissario Francesco Paolo Tronca ha cancellato – anche a costo di ritorsioni subito minacciate – il suq che da decenni assedia il Colosseo e le piazze più prestigiose di Roma, compresa l’area intorno al Vaticano. Come da esplicita richiesta del premier Renzi, che proprio il decoro urbano aveva individuato fra le priorità in vista dell’Anno Santo.
E dunque da oggi e fino a giugno, termine del mandato accordato al prefetto che governa la capitale, scatteranno i divieti per qualunque attività folcloristica che ha sinora proliferato negli angoli più suggestivi della città eterna. Pesanti le sanzioni previste: 400 euro di multa e il sequestro con confisca di tutte le attrezzature, dagli abiti agli accessori ai tricicli. Con il rischio serio di lasciare i figuranti in mutande. Quelli, tra l’altro, segnalati da Tronca come i più fastidiosi.
L’abolizione dei «soggetti in abbigliamento storico», che si fanno fotografare o filmare «dietro corrispettivo in denaro», secondo il commissario «si impone ai fini della tutela della sicurezza urbana – in quanto i soggetti dediti a tali attività agiscono frequentemente con modalità inopportune, insistenti e talvolta aggressive – e del decoro del patrimonio artistico, storico e monumentale della città». Mentre il «trasporto di persone con velocipedi a tre o più ruote, anche a pedalata assistita» va bandito perché «tali veicoli, potendo essere condotti senza titolo di guida e senza assicurazione, non dispongono dei requisiti necessari a tutela della sicurezza nella circolazione».
Diverse invece le motivazioni che hanno spinto il prefetto Tronca a vietare «l’intermediazione e la promozione di tour turistici e vendita di biglietti per l’accesso a musei e siti di interesse storico, artistico o culturale» operata «su suolo pubblico e in maniera abusiva», in quanto «attività lesive anche dei princìpi di leale concorrenza commerciale».
Tutti fenomeni con ricadute «ulteriormente dannose e potenzialmente pericolose» specie durante il Giubileo, allorché «rischiano di assumere proporzioni tali da creare turbative alla sicurezza urbana, proprio nelle aree cittadine interessate dai flussi turistici connessi all’evento». E perciò da inibire nella zona dei Fori imperiali e dintorni (inclusa la via Sacra); nelle principali strade e piazze del centro (Navona, Fontana di Trevi, Spagna, Venezia, Quirinale, di Pietra e Pantheon, compresa via del Corso); a ridosso delle basiliche di San Giovanni e Santa Maria Maggiore; intorno al Vaticano (da via Ottaviano a Porta Angelica e piazza Risorgimento). I vigili entreranno subito in azione. Tutti pronti, se non basterà, a estendere i divieti altrove.