la Repubblica , 26 novembre 2015
È stata archiviata l’inchiesta sugli scontrini di Renzi quand’era sindaco di Firenze
Scontrini di Renzi, la Corte dei conti archivia il caso. Bastano 40 giorni alla magistratura contabile toscana per esaminare il faldone con le centinaia di fatture e ricevute relative alle spese di rappresentanza sostenute per viaggi, pranzi e acquisti dall’ex sindaco di Firenze tra il 2009 e il 2014. E il verdetto è netto: nessun profilo di danno erariale. Archiviazione «per insussistenza di elementi per avviare un’azione di responsabilità o per chiedere ulteriori approfondimenti di indagine», come dice la nota inviata ieri dalla procura contabile a Palazzo Vecchio.
Le spese di Renzi quando era sindaco, secondo la Corte, sono state tutte sostenute per ragioni istituzionali. E gli stessi giustificativi dei pranzi sono risultati in regola. Non solo. Il conto medio per ogni persona sarebbe risultato inferiore ai trenta euro. Tutto era partito lo scorso 12 ottobre dall’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano da un ristoratore fiorentino, Lino Amantini, che diceva: «Renzi era sempre qui, fatturavo al Comune». L’inchiesta non ha però trovato anomalie. «Non ci sono più scuse di riservatezza, ora rendano pubblici gli scontrini», invoca il capogruppo di Sel Tommaso Grassi. Il Pd ribatte: «No ai tribunali del popolo».