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 2015  novembre 25 Mercoledì calendario

Il destino di Pif, testimonial da spot

«Boats» è un acronimo che sta per «based on a true story», basato su una storia vera: sotto questo titolo, il canale Deejay Tv ha riunito una serie di documentari originali dedicati al racconto di diverse sfaccettature della realtà italiana, una selezione di temi o casi curiosi, lontani dall’esemplarità e anzi scelti proprio perché espressione di microstorie di varia umanità, una riuscita Comédie humaine. 
Ogni puntata della serie è introdotta da Pif, ciclista per le strade di Roma, che dà il suo orientamento morale alla storia e strizza l’occhio al pubblico del «Testimone». Sarà forse da imputare alla sovraesposizione pubblicitaria di cui è stato protagonista in questi ultimi mesi (è la dura vita del testimonial!), ma questi brevi interventi somigliano non poco allo stile dei suoi spot e non è detto che questo sia un bene. Strano vederlo trasformato in un personaggio mainstream, lui che è sempre stato un simbolo dell’alterità, il felice portatore di uno sguardo obliquo e laterale sulle cose. 
Il più recente episodio di «Boats» è stato «Hotel Pianosa», un documentario di Valerio M. Trapasso dedicato alla particolare vicenda del carcere di Pianosa, l’isola a metà strada tra Toscana e Corsica sede di un penitenziario antico (lunedì, 21.15, canale 9 del digitale terrestre). 
Scelto per le sue condizioni di particolare isolamento come sede riservata ai detenuti mafiosi sottoposti al regime di massima sicurezza, si è trasformato recentemente in un modello di comunità carceraria illuminata, in cui i detenuti escono quotidianamente per lavorare in accordo all’articolo 21, gestendo anche delle strutture turistiche di ospitalità e ristorazione sull’isola. 
Il documentario ha raccontato la loro quotidianità con uno stile molto emotivo, vicino a quello del docu-reality: gli ospiti del carcere dell’isola hanno raccontato, anche attraverso alcuni «confessionali», le loro toccanti storie di abisso e redenzione.