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 2015  novembre 25 Mercoledì calendario

Il gioielliere Rodolfo Corazzo ha ucciso con un proiettile al cuore il rapinatore che voleva entrare nella sua villa. «Ho solo difeso mia moglie e mia figlia»

«Volevo difendere la mia famiglia. Mi spiace che una persona sia morta, non era mia intenzione ucciderla. Ma eravamo gravemente in pericolo». Rodolfo Corazzo, commerciante di gioielli, ripete la sua «difesa» prima di andare in ospedale a farsi medicare.
Era successo il 20 ottobre a Vaprio d’Adda, quando Francesco Sicignano aveva ammazzato un ladro albanese. Si è ripetuto ieri, a una trentina di chilometri di distanza, sempre in provincia di Milano: questa volta a Rodano, nella frazione di Lucino, al civico 12 di via Matteotti, dove poco prima delle 21 un altro proprietario di casa ha colpito un bandito. Con un unico proiettile al cuore, esploso dalla sua pistola: Corazzo dovrebbe avere un regolare porto d’armi, voluto per difendersi dai «furti subiti nel tempo». In soggiorno, al piano terra, è rimasto il cadavere di un uomo, sui trent’anni (a tarda serata età e nazionalità non erano ancora note), che era coperto in viso (forse da un passamontagna) e che indossava guanti per non lasciare impronte. È caccia ai due complici. La versione resa dal commerciante, titolare di una società a Milano in corso Venezia e collezionista di armi, è al vaglio degli investigatori. Stando al suo racconto è rientrato a casa in scooter, ha aperto il cancello, ha parcheggiato il motorino, ha varcato la porta e si è accorto di avere alle spalle delle persone. Erano i malviventi. Nell’abitazione, una grande villa a due piani, c’erano la moglie e la figlia, di dieci anni. Un bandito ha puntato un’arma contro la bimba e ha ordinato a Corazzo, appassionato di arti marziali, di consegnargli l’oro in suo possesso. Il commerciante, seguito dai malviventi (forse due, mentre il terzo teneva in ostaggio moglie e figlia), si è trasferito nelle stanze dove custodisce i preziosi e ha «obbedito». Ma nel vagare per la casa, uno dei banditi si è accorto della presenza di altri gioielli e si è infuriato contro Corazzo, picchiandolo con pugni in viso e accusandolo di aver voluto nascondere parte del «bottino». Il commerciante ha esploso un colpo in aria, nella speranza di «convincere» i banditi ad andarsene. Ma loro hanno impugnato le pistole e hanno «risposto». I vicini di casa hanno riferito di aver udito il frastuono di una sparatoria. Corazzo ha schivato i proiettili, ha mirato un bandito e l’ha centrato mettendo in fuga i complici. I carabinieri, con il comandante provinciale, colonnello Canio Giuseppe La Gala presente sul posto, insieme al pm Grazia Colacicco cercano conferme alle parole del commerciante. La villa dispone di un sistema di videosorveglianza. I malviventi lo sapevano e hanno chiesto a Corazzo, che si allena al mattino in palestra con lunghe sedute, di disattivare le telecamere, che comunque avrebbero ripreso l’entrata in scena dei banditi. «Parlavano italiano ma forse erano dell’Est Europa». Vicino a via Matteotti è stata trovata una Golf rubata in provincia di Brescia a inizio ottobre.