MilanoFinanza, 24 novembre 2015
Bee non trova i soldi per comprarsi il Milan e l’accordo slitta a dicembre. Adesso potrebbe tornare in corsa il fondo Madison
Un altro rinvio in vista. L’accordo per l’ingresso nel capitale del Milan da parte della cordata rappresentata dall’uomo d’affari thailandese Bee Taechaubol con ogni probabilità non verrà siglato a fine novembre, come invece era nelle attese. Le parti in causa, secondo riportato ieri da milanofinanza.it, sposteranno a fine anno il termine per definire l’intesa relativa alla cessione del 48% del club rossonero da parte della Fininvest della famiglia Berlusconi al partner asiatico.
Il nodo resta sempre la ricerca del pool di investitori che Taechaubol deve riunire attorno a sé e alla merchant bank Citic per mettere sul piatto quei 480 milioni che, in base alla due diligence effettuata, servono per rilevare la quota di minoranza del Milan. Al momento il broker non avrebbe completato la composizione della cordata e quindi ha chiesto tempo, ossia un altro mese almeno.
C’è da dire a questo punto che gli acquirenti alternativi a mr Bee, ossia il fondo americano Madison e un non meglio precisato investitore cinese, i quali sarebbero ancora interessati all’operazione, restano fermi a valutazioni del 100% del club nettamente inferiori al miliardo (nello specifico, pari a circa 250 milioni al netto dei debiti del sodalizio rossonero) indicato nell’offerta di mr Bee. Sia il fondo americano Madison sia il terzo e misterioso investitore cinese valutano il club gestito dal tandem Adriano Galliani-Barbara Berlusconi tra 500 e 600 milioni di euro. Da sottolineare inoltre che a fine novembre, secondo quanto riportato dalla stampa sportiva, scadrebbe l’esclusiva concessa al broker thailandese per la cessione (anche da Fininvest hanno sempre smentito tale termine, affermando che la trattativa è aperta e senza condizioni temporali), aumentando quindi le chance degli altri contendenti.
L’impasse in cui sembra trovarsi la trattativa con Taechaubol a questo punto potrebbe avere anche un effetto indiretto sul mercato di riparazione di gennaio del Milan, che in classifica si trova già a 10 punti di distanza dai cugini dell’Inter capolista; fino a quando non ci saranno cambiamenti dell’assetto azionario, sarà sempre la Fininvest a garantire i capitali necessari al rafforzamento della squadra rossonera. Un altro effetto indiretto del mancato closing con mr Bee è quello legato al progetto-stadio. Saltata l’opzione Portello (con l’annesso rischio della causa milionaria che la Fondazione Fiera Milano intenterà nei confronti del club), ora Silvio Berlusconi punta a restare a San Siro trovando un accordo con il patron dell’Inter Erick Thohir per il rinnovo dello storico impianto milanese.