ItaliaOggi, 24 novembre 2015
In sei anni le banche americane ed europee hanno pagato multe per 216 miliardi di euro. Il costo delle pratiche scorrette
In soli sei anni, fra il 2009 e il 2014, le banche europee e americane hanno pagato multe per una cifra totale di 230 miliardi di dollari (216 mld euro). A rivelarlo è una ricerca condotta da Morgan Stanley, che elenca alcune fra le più comuni pratiche scorrette messe in atto dai colossi del credito: fra le più clamorose, la manipolazione dei tassi Euribor e Libor, e la vendita di prodotti finanziari a forte rischio aggirando i divieti entrati in vigore dopo la grande crisi.
Eppure la lezione non è bastata: dall’inizio dell’anno sono tornate a fioccare le sanzioni, come quella alla Deutsche Bank da 2,5 mld di dollari (2,35 mld euro).
Il fatto che questi pagamenti diventino sempre più frequenti sta mettendo in pericolo la redditività degli istituti. McKinsey sostiene che nel primo semestre del 2014 l’ammontare delle multe è stato di 59 mld di dollari (55,5 mld euro), pari al 10% degli utili incamerati. Va inoltre considerato che a partire dal 2008 il ritorno sui capitali investiti si è notevolmente ridotto. E le somme accantonate per fronteggiare le sanzioni sono in continua crescita: per esempio, SocGen è arrivata a 1,1 miliardi di euro, Deutsche Bank a quasi 5 miliardi. Oltreoceano, JP Morgan si è avvicinata a 25 mld di dollari (23,5 mld euro).
Le multe sono suddivise tra il 55-60% dell’importo complessivo alle banche americane e il resto a quelle europee. Se il settore non canta vittoria, ad avvantaggiarsi di questa politica sono le autorità americane, che hanno visto le entrate lievitare. I numeri forniti da Boston Consulting dicono che il 63% delle multe inflitte nel Vecchio continente è legato a pratiche scorrette effettuate negli Stati Uniti.