La Stampa, 24 novembre 2015
La Smemoranda non è più un’agenda di sinistra. Parola di Gino&Michele
Da 37 anni c’è un’agenda che è molto più di un diario su cui appuntare ricordi, scrivere compiti, o semplicemente appiccicarci gli oggetti più improbabili. Cantanti, attori, vignettisti, sportivi, scrittori: la lista degli autori di Smemoranda è lunghissima. Merito anche di Luigi Vignali e Michele Mozzati, al secolo Gino&Michele, le due colonne (la terza è Nico, che di cognome fa proprio Colonna) dell’agenda. È Michele a parlare della Smemoranda letteraria, «ma è come se parlasse Gino».
Avete lanciato la versione per gli adulti che raccoglie 12 racconti di altrettanti autori, tra cui Michela Murgia, Chiara Gamberale e Guido Catalano. Ma che possiamo scrivere accanto a una pagina su cui ha già scritto un premio Strega come Tiziano Scarpa?
«È questa la sua bellezza. Uno sale sul tram, si scrive le due cose da ricordare, gira pagina e si legge un racconto».
Ce n’è anche uno di Gino&Michele…
«Sì, ma noi giochiamo solo perché portiamo il pallone. Il nostro è ispirato a un quadro di Hopper: va letto guardando l’immagine dell’opera d’arte sul computer o sullo smartphone. È un racconto multimediale».
Perché avete scelto la formula del racconto?
«Perché il racconto rispetta i tempi della nostra vita. Tempi brevi, tra mille cose da fare e da leggere. E lo status su Facebook da aggiornare. C’è poco tempo a disposizione per appagare il lettore, che con il romanzo classico ha un po’ quella frustrazione da coito interrotto che ti assale quando finisci un capitolo e non hai tempo per andare avanti. Il racconto soddisfa il lettore, ma l’editoria italiana non l’ha ancora capito».
Smemoranda è nata nel 1978, in un’altra epoca, come agenda «di sinistra». Come è cambiata?
«A quel tempo eravamo militanti, volevamo darle un impianto più politico. Oggi siamo cambiati anche noi. Ma restiamo cittadini attenti, con il nostro modo di vedere la realtà. Siamo soprattutto attenti a trasmettere ai giovani alcuni valori. Sia sociali – come l’ecologia o l’uguaglianza – che individuali – come l’amicizia o la voglia di viaggiare».
Smemoranda a parte, proviamo a immaginare cosa avrebbe detto Gaber: l’agenda è destra o di sinistra?
«Mi viene da ridere. Due anni fa Sandro Luporini, nel suo libro su Gaber, ha svelato la genesi di quella canzone. Al Signor G venne l’idea di scriverla dopo aver letto un pezzo di Gino&Michele, in cui dividevamo gli oggetti in destra o sinistra. L’articolo era stato pubblicato su “Dire, Fare, Baciare”, il mensile di Smemoranda».