D - la Repubblica, 21 novembre 2015
La vita di Julie Gayet all’Eliseo
Era il segreto peggio conservato della République. Perché infilarsi nella residenza presidenziale – passando dal cancello del giardino – non garantisce privacy: se sei la compagna del Presidente della Repubblica i francesi prima o poi lo sapranno.
Julie Gayet lo è ufficiosamente dal gennaio dell’anno scorso, quando François Hollande (passeggero motorizzato in casco integrale) venne fotografato sulla strada che conduceva alla sua bella. La quale ha da mesi traslocato all’Eliseo senza avere, in termini di protocollo, alcuno status. Così non ha, per esempio, l’ufficio nel quale Valérie Trierweiler si era installata con piacere, né una segreteria a sua disposizione. È accompagnata da un servizio di sicurezza discreto, mai ostentato. Quello che invece Julie continua a mostrare è il suo ruolo di attrice e di produttrice. Mai, però, accanto al Presidente. Frequentano tappeti rossi molto diversi: lei in passerella a Cannes, lui quelli delle visite ufficiali. Nessuno li ha ancora visti ufficialmente insieme.
Il 28 ottobre Julie Gayet à stata la guest star del quinto episodio di Dix pour cent, una fiction su France 2. Poco prima si è fatta fotografare per la campagna di informazione sull’aborto del ministero della Salute. Il suo finto tatuaggio sul braccio – Mon corps m’appartient, il mio corpo mi appartiene – ha suscitato qualche polemica, nulla di eclatante. Su un canale via cavo passa spesso Cinéast(e)s, documentario di Gayet sulla questione “film di donne, film di uomini”. Tutti i cineasti più importanti vi hanno, ovviamente, preso parte (solo Maiwenn Le Besco ha rifiutato), di sicuro il suo ruolo poco segreto le è stato d’aiuto.
Quarantatré anni, nata in una famiglia socialista, due fratelli, padre chirurgo, è stata sposata con lo scrittore argentino Santiago Amigorena, con il quale ha avuto due figli, oggi di 16 e 14 anni. La presenza della nuova Première compagne ha facilitato la riunione di Hollande con i figli suoi e di Ségolène Royal, oggi ministro dell’Ecologia. Si parla di pranzi domenicali all’Eliseo con sei ragazzi e due compagne. Al tempo della Trierweiler sarebbe stato impossibile.